Il Partito dei Moderati per Renzi non è più un’utopia ma uno sbocco naturale per chi non vede altra scelta che seguire l’attuale premier democratico. Ne è convinto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, secondo cui “Matteo Renzi si prepara a essere il candidato dell’unità nazionale contro Beppe Grillo e gli sfascisti di ogni genere. I moderati del centrodestra sono pronti a votare lui, non certo il Pd”.
Partito dei Moderati, Casini: “C’è spazio enorme”
Per il leader Udc, intervistato da Messaggero e Mattino, “ci sarebbe uno spazio enorme” per un nuovo partito dei moderati, ma la partenza non è certo incoraggiante: non si interpreta questo stato d’ animo dei moderati, di disagio ma anche di disponibilità, con ridislocazioni, spezzettamento dei partiti, scissioni, protagonismi parlamentari che esistono nel palazzo, ma non nel Paese”.
Il riferimento è ai vari partitini centristi che raggiungono al massimo la soglia di sopravvivenza del 3%. Oppure ai gruppi creati ad hoc solo per avere indietro qualche poltrona (leggasi Ala). Insomma, per Casini è necessario fare di più e bisogna farlo insieme a Renzi. “Oggi non possiamo continuare a inventarci barriere ideologiche divisive quando sul terreno questo signore ha dimostrato di fare le cose”, dice il presidente della commissione Esteri del Senato. “Renzi è il segretario del Pd e credo che non smantellerà il partito. Ma le sue scelte politiche ne hanno fatto il punto di riferimento di una fascia d’opinione pubblica che prima guardava al centrodestra: elettori che aspettavano la rivoluzione liberale da Berlusconi e non l’hanno avuta, e ai quali non piacciono i toni di Salvini e dei suoi pistoleri. L’ossessiva polemica contro Alfano, che sta facendo bene un lavoro difficile, è segno della loro pochezza”.
Partito dei Moderati contro Salvini e Meloni
Il partito dei Moderati per Renzi, secondo Casini, servirà ad arginare la destra populista di Salvini e Meloni. Quanto a Berlusconi “che si opponga a Renzi è una commedia a cui gli stessi elettori di centrodestra credono sempre meno”. In merito al leader di questa area moderata, invece, “ci vogliono protagonisti nuovi. Peraltro oggi siamo in campo aperto e, piuttosto che affidarsi a improbabili ambasciatori, nulla impedisce a Renzi di prendersi lui direttamente questi voti”.