Ripresa economica italia: per la Confcommercio è ormai realtà
Sappiamo già come la Confindustria sia attraverso il suo presidente Squinzi che con i report del proprio Centro Studi appoggi e sposi la strategia economica del governo e anzi spesso superi le stime ufficiali di crescita, mostrandosi più ottimista della gran parte degli osservatori.
Ripresa economica Italia, per la Confocmmercio in netto aumento la capacità di spesa
Ebbene, non pare essere l’unica, anche la Confcommercio, storicamente più schierata con i centrodestra nella seconda repubblica, sembra puntare su Renzi e il governo, e avalla la sua strategia con un rapporto che certifica una ripresa prima di tutto della fiducia delle famiglie, che si sentono più ottimiste e disposte a spendere, a quanto pare.
Sono per la prima volta di più quanti dicono che la propria capacità di spesa è aumentata rispetto a quelli che dicono che è diminuita, 25,6% a 21,3%. Due anni fa solo l’1,7% pensava di poter spendere di più
Non lo stesso si può dire dei redditi e dei risparmi. Solo l’8% delle famiglie per la ricerca di Confcommercio e Censis vede aumentare il proprio reddito e il 2,7% i propri risparmi, mentre molti di più, rispettivamente il 25,95 e il 21,3%, li vedono ancora in diminuzione
Appare quasi che alcuni italiani abbiano deciso di consumare di più anche senza un corrispettivo aumento del reddito, come segnale di fiducia in un futuro in cui questo reddito aumenterà.
Ripresa economica Italia, una questione di fiducia
E del resto è anche quanto emerge dagli ultimi dati ISTAT sulla fiducia dei consumatori, che mostra performances quasi imbarazzanti, visto che l’indice ha raggiunto il massimo degli ultimi 13 anni, 116,9, considerando il valore del 2010 100.
E’ un dato chiaramente gonfiato dalla stanchezza per la crisi economica e per una narrazione basata sulla crisi economica. E da una speranza favorita dai media. Però i fondamentali ancora non giustificano questi dati, i livelli di occupazione e reddito sono ancora largamente inferiori a quelli di 5 anni fa, possiamo quindi immaginare la fiducia come una previsione speranzosa per il futuro più che come una fotografia dell’attuale.
Non a caso se guardiamo il dato spaccato per indicatori, vediamo che è solo il generico clima economico a decollare, mentre la situazione economica personale rimane piuttosto stabile e con un progresso veramente ridotto
Il giudizio sulla situazione attuale rimane del resto negativo (-36 tra positivi e negativi), seppur in attenuazione.
Infatti, come dato quasi contraddittorio, vi è la percentuale di quanti affermano di non riuscire a coprire tutte le proprie spese con il reddito, ed è una percentuale in lento ma costante aumento, al 19,6%, rispetto al 11,% del 2012.
Insomma, le risposte cambiano se si fanno domande sulla situazione presente e personale o quella futura e riguardante l’economia in generale.
Infatti sul futuro aumenta la quota di famiglie ottimiste, dal 32,6% al 39,8%, che per la prima volta superano quella dei pessimisti, anch’essa in progresso però, segnando una polarizzazione delle posizioni
Ripresa economica italia, il traino dei beni durevoli
Un fatto senz’altro positivo che emerge dal report di Confcommercio e Censis è che le previsioni di maggiori consumi si concentrano proprio in quei settori che più hanno sofferto la crisi, gli stessi che tra l’altro costituiscono una parte importantissima del Made in Italy e dell’economia italiana. Il settore delle ristrutturazioni edilizie, del mobile, dell’automobile, degli elettrodomestici.
Vediamo come aumenti in modo significativo la percentuale di famiglie che ha intenzione di consumare di più nei vari settori:
Auto:
Mobili per la casa:
Elettrodomestici:
Ristrutturazioni per l’immobile:
Come si vede siamo ancora nel campo delle previsioni e delle speranze, mentre il PIL cresce meno della media europea e l’occupazione continua a calare sotto i 50 anni. Si tratta quindi dal lato del consumatore medio della scommessa su una ripresa vera che deve pur arrivare dopo tanti anni di crisi, e dal lato del governo di scommettere sul classico meccanismo della profezia autoavverantesi, ovvero della fiducia e dell’ottimismo che genera di per sè investimenti e consumi.
Soprattutto i primi tuttavia dipendono da alcuni dati di base oggettivi, dal livello della tassazione, dalla ripresa del PIL, dalle riforme soprattutto.
Saranno queste, con la loro efficacia, la cartina di tornasole di questa ripresa economica, se sarà reale o rimarrà tra le pagine dei report