Non solo Polonia ed Argentina. Domenica 25 ottobre è stato un giorno ricco di tornate elettorali in tutto il mondo. Qui di seguito cerchiamo di effettuare un breve riepilogo degli esiti delle altre elezioni, mentre per la Polonia e l’Argentina vi rimandiamo agli appositi approfondimenti (qui e qui) pubblicati sul tema.
Risultati elezioni Tanzania, Congo e Costa d’Avorio
In Africa sono ben tre i Paesi chiamati alle urne a vario titolo: Tanzania, Congo e Costa d’Avorio.
Tanzania: tutti contro il CCM
In Tanzania si votava per le elezioni parlamentari e presidenziali. La tornata elettorale era molto sentita, in quanto per la prima volta in 54 anni l’esito delle urne avrebbe potuto mettere a serio rischio l’egemonia dello schieramento politico al potere (Chama Cha Mapinduzi, CCM), rappresentato dal presidente uscente Jakaya Kikwete e dal candidato alla successione del 55-enne ministro John Magufuli.
Le opposizioni invece si sono unite tutte insieme nel sostegno ad Edward Lowassa, 62-enne già primo ministro della Tanzania tra il 2005 e il 2008. Piuttosto contrastanti gli ultimi sondaggi, con alcuni che davano Magufuli avanti di oltre 30 punti ed invece l’ultimo TADIP – condotto solo in 10 regioni – che vedeva in vantaggio Lowassa. I risultati ufficiali sono attesi in giornata, ma secondo le prime anticipazioni – relative ancora a pochissime circoscrizioni – Magufuli sarebbe in vantaggio.
Congo: referendum sul Presidente
Quello andato in scena in Congo è invece un vero e proprio referendum sulla figura di Denis Sassou Nguesso, presidente del Paese. La consultazione, infatti, chiedeva al popolo il consenso per emendare la costituzione, abolendo il limite di età di 70 anni e quello sul numero di mandati, permettendo così all’attuale presidente 72-enne – al potere quasi ininterrottamente dal 1979 – di correre per la rielezione.
Scarsissima l’affluenza, secondo i primi dati, frutto anche dell’intensa campagna di boicottaggio del voto portata avanti dall’opposizione. Per i risultati ufficiali, invece, bisognerà attendere ancora diversi giorni.
Costa d’Avorio, elezioni presidenziali
In Costa d’Avorio si votava per le elezioni presidenziali. Il presidente uscente Alassane Ouattara – ex economista del Fondo Monetario Internazionale, eletto nel 2010 – è a caccia della riconferma. Secondo le prime anticipazioni, il voto si sarebbe svolto in maniera piuttosto tranquilla, anche se il tasso di affluenza sembra possa essere molto più basso di quello registrato 5 anni fa.
Il favorito è proprio Ouattara, che potrebbe così beneficiare della scarsa affluenza, frutto della poca fiducia della popolazione, memore del caos succeduto alla tornata elettorale del 2010, che vide eletto lo stesso Ouattara non senza lo strascico di forti polemiche e denunce di brogli, che provocarono scontri che portarono alla morte di oltre 3 mila persone. I risultati ufficiali sono attesi entro mercoledì.
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— InSight Crime (@InSightCrime) 24 Ottobre 2015
Guatemala ed Haiti: anche l’America al voto
Si è votato anche nel Guatemala – nell’America Centrale – e nell’isola caraibica di Haiti. Qui di seguito lo scenario.
Guatemala: il comico diventa presidente
Nel Paese dell’America centrale si sono svolte le elezioni presidenziali. A vincere è statoJimmy Morales, eletto al secondo turno con oltre il 72% delle preferenze.
Morales, 46-enne, è un attore comico, protagonista di una popolare serie televisiva guatemalteca. Decisiva per la sua vittoria la campagna elettorale basata sulla dura critica al sistema di corruzione dilagante nel Paese.
Haiti: presidenziali, parlamentari e municipali
Si è votato anche in America, precisamente nell’isola caraibica di Haiti. I cittadini dell’isola devastata nel 2010 da un terribile terremoto sono stati chiamati al voto per esprimersi su ben 3 consultazioni: presidenziali, parlamentari e municipali.
Anche qui per i risultati ufficiali bisognerà attendere: secondo Associated Press, i primi dati arriveranno entro 10 giorni, mentre per l’esito definitivo si potrebbe dover attendere addirittura la fine di novembre. Inoltre, per quanto riguarda la consultazione presidenziale, sembra scontato che si dovrà ricorrere al ballottaggio, previsto per il 27 dicembre.