Italicum, ecco chi ha fatto ricorso contro la legge elettorale
Sembra proprio che il prossimo banco di prova per il governo, dopo riforma del Senato e legge di stabilità. sarà l’Italicum. In molti hanno fatto ricorso contro la nuova legge elettorale, approvata dal Parlamento il 4 maggio scorso. La sua entrata in vigore è prevista per il luglio del 2016, ma sono in tanti a volerla cambiare. Dalla minoranza Pd a Forza Italia passando per Ncd.
Italicum, i motivi dei ricorsi
La nuova legge elettorale – a quanto si apprende – è stata impugnata con una serie di ricorsi analoghi, depositati in contemporanea in una quindicina di Corti d’appello, tra cui Roma, Milano, Napoli. Tra le previsioni della legge che sono state impugnate, figurano il premio di maggioranza assegnato alla lista che supera il 40%; il ballottaggio senza soglia previsto invece tra i due partiti più votati se nessuno supera quota 40%; la contraddizione ravvisata nel fatto che chi raggiunga, per ipotesi il 39,9% dei voti deve comunque andare a ballottaggio; le norme sulle minoranze linguistiche che non consentono – secondo i ricorrenti – la rappresentanza di tutte le minoranze riconosciute, ma solo di alcune.
Italicum, i firmatari dei ricorsi
Giuristi, associazioni, sigle sindacali e anche diversi parlamentari della sinistra Pd. È questa la rete che, secondo quanto si legge sul suo sito, forma il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale annovera che ha promosso i ricorsi in una quindici di Corti d’Appello contro l’Italicum e che annovera, tra i suoi aderenti anche diversi senatori e deputati della minoranza Dem. Tra i primi figurano infatti Vannino Chiti, Lucrezia Ricchiuti, Erica D’Adda, Paolo Corsini, Felice Casson e Maria Grazia Gatti, Corradino Mineo e Walter Tocci, ai quali, a Montecitorio, si affiancano Alfredo D’Attorre e l’ex Pd Stefano Fassina. Presenti, nella rete di aderenti anche parlamentari dell’opposizione come gli esponenti Sel Loredana De Petris e Giorgio Airaudo, e giuristi come Gustavo Zagrebelsky e Luigi Ferrajoli e Felice Besostri, candidato dal M5S alla Consulta. Al coordinamento, si legge sempre sul sito, hanno dato la propria adesione associazioni come Ars (Associazione per il rinnovamento della sinistra), Articolo 21, i Comitati Dossetti o Libertà e Giustizia, oltre alle sigle sindacali Fiom e Usb. Mentre Cgil e Libera figurano in qualità di osservatori.
Italicum, il M5S sostiene i ricorsi
“Il M5s sostiene il Coordinamento democrazia costituzionale e firmerà i ricorsi in tutti i le Corti d’appello”. Lo annuncia il deputato M5s, Danilo Toninelli, ex vicepresidente della Commissione affari costituzionali della Camera spiegano che i ricorsi che verranno presentati tra ora i primi di novembre saranno in tutto ben oltre 20. “Tra i ricorrenti ci saranno tantissimi esponenti del M5s, tra i quali me a Milano e Luigi Di Maio a Napoli” spiega Toninelli aggiungendo che giovedì verrà formalizzata la partecipazione del M5s al Coordinamento.