L’aveva detto altre volte ma l’ultima dichiarazione pubblicata sulla sua pagina Facebook sembra avere il crisma dell’ufficialità: Vittorio Sgarbi si candiderà alle elezioni comunali di Milano, in programma nel maggio 2016.
Il noto critico d’arte scende in campo «non tanto per ambizioni politiche», ma per fornire alla città «un progetto», così come dichiarato ai giornalisti presenti al Circolo della Stampa.
Sgarbi fonda il partito della rivoluzione, ma qualcuno gli ricorda le capre…
Nell’annuncio sui social, Sgarbi spiega che potrebbe presentarsi alle elezioni con Il Pdr, il Partito della Rivoluzione, annunciando già un appuntamento con i suoi sostenitori.
Ma su Facebook si sa, spesso le esternazioni dei più nobili intenti vengono travolte dall’ironia dissacratoria degli utenti. E qualcuno suggerisce al candidato sindaco di Milano di fondare il “Partito delle Capre” oppure quello della ‘f**a’ perché si sa “muove il mondo”.
Un giubilo di numerosi sostenitori accoglie quindi l’annuncio del critico d’arte, ma c’è anche chi ricorda le condanne ricevute, tutte per diffamazione. D’altronde si sa, la caratteristica di Sgarbi è quella di non mandarle a dire…
Una lunga carriera politica
Lunga e variegata è la partecipazione di Vittorio Sgarbi alla politica italiana. La sua prima candidatura a sindaco sembrerebbe quella a sindaco di Pesaro nelle file del Partito Comunista Italiano (1990). Una notizia però non rinvenibile sul sito ufficiale del critico che invece fa risalire il suo debutto al 1992, quando è stato eletto sia sindaco di San Severino Marche che deputato in forza al Partito Liberale Italiano.
Nel 1994 si candida con Forza Italia e da deputato ricopre il ruolo di presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione.
Si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella e nel 1999 fonda il movimento Liberal Sgarbi che confluisce in Forza Italia. Sottosegretario ai Beni Culturali con il governo Berlusconi (2001-2002) resta deputato fino al 2006.
Alle elezioni politiche di quell’anno si candida con la Lista Consumatori che appoggia la coalizione del centro sinistra. Diventa poi assessore alla cultura del Comune di Milano (2006-2008) e sindaco di Salemi (2008-2012).
Nel suo lungo curriculum c’è anche qualche battaglia non vinta. Quella delle elezioni amministrative del 2012, quando si candida, non riuscendo nell’intento, come sindaco di Cefalù.
Nel luglio 2012 viene nominato Assessore alla Rivoluzione del comune di Baldissero d’Alba e nello stesso periodo fonda il “Partito della Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi”.
Sotto l’emblema di questo nuovo partito, si candida nuovamente come sindaco di Salemi alle elezioni amministrative del maggio 2014.
Nel giugno del 2014 viene infine nominato Assessore alla Rivoluzione, alla Cultura, all’Agricoltura, alla tutela del Paesaggio e del Centro Storico di Urbino.
La prossima sfida è ora chiara: Sgarbi punta a Milano. E sembra avere già in mente un’idea precisa per il futuro della città: farne il primo centro di Italia per cultura e prestigio.
Bisognerà ora capire se le sue aspirazioni faranno breccia nel cuore e nelle aspettative dei cittadini.