Vincenzo De Luca non perdona. Il governatore della regione Campania, ospite di Lilli Gruber, torna ad attaccare le ‘nemica’ e compagna di partito Rosy Bindi, colpevole dello sgambetto all’allora candidato durante le elezioni regionali. De Luca non ha mai perdonato alla Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia di aver inserito il suo nome nella lista degli ‘impresentabili’ a 24 ore dalle consultazioni elettorali.
De Luca aveva immediatamente querelato la compagna di partito, definendo il gesto: “una atto infame” – e non si è risparmiato neanche ieri, quando alle telecamere di Otto e mezzo su La7 è ritornato sulla questione: “La Bindi? Sì l’ho querelata, per un atto che considero infame, a 24 ore dalle elezioni: ha violato più di una regola, l’unica impresentabile è lei. Alla Bindi contesto la sua stessa esistenza”.
De Luca: “Legge Severino? Non è la Bibbia”
Il presidente della Regione Campania entra anche nel merito della legge Severino, che mette a rischio il mandato regionale: “Mi sono sempre mosso nel rigoroso rispetto della legge dello Stato. Parlano della legge Severino come fosse la Bibbia, ma non è così” – ma: “è espressione dell’abuso di potere del governo che l’ha fatta”. Secondo De Luca però il premier fa bene a non cambiarla: “in un Paese in cui l’unica legge che conta è l’ipocrisia”. E sull’ipotesi di una sospensione dice: “mi farò 18 mesi di ferie pagate dallo Stato”.