Destra, sinistra, centro? Di che colore è il premier Matteo Renzi? E’ segretario del Pd ma, secondo la minoranza del partito, fa cose di destra. Verdini e Cicchitto, lo vedrebbero bene alla testa di un Partito della Nazione che includa i nostalgici della balena bianca. Lui nicchia e intanto strizza l’occhio sia agli industriali che agli operai. E allora la domanda sorge spontanea. Matteo Renzi che politica sta perseguendo? Quella della “terza via con allegria” afferma il diretto interessato sul suo profilo Facebook: “Noi viviamo spesso sottomessi alla paura, alla demagogia – scrive il capo del governo – Penso a quando i migranti erano i nostri nonni, ai loro incubi, alle loro difficoltà. E alla gratitudine verso chi li accoglieva. Naturalmente la Colombia vive una stagione di grande intensità politica. Io stimo molto il presidente Santos, uomo coraggioso: siamo due fan della terza via clintoniana. Ma come dice Juan Manuel lui e io siamo sostenitori della “Terza via con allegria”.
Renzi e la terza via
Non è la prima volta che il premier parla di terza via. Lo fece anche tre anni fa, durante un’intervista concessa all’allora direttore dell’Unità Claudio Sardo.
La parola nostalgia non appartiene al mio vocabolario. Penso però che Blair, Clinton e con loro Schroeder, Prodi, Jospin, D’Alema diederono allora un nuovo indirizzo alla sinistra mondiale. La storia non si ripete, anche perché in quel tentativo ci furono cose buone ed errori. Ma penso che dovremmo provare una nuova Terza Via
E’ molto probabile che Renzi abbia letto con interesse il paper “In the black labour“, stilato dal centro studi Policy Network e citato non a caso dall’attuale direttore del Foglio, Claudio Cerasa, ben 4 anni fa. Nel documento, riportava Cerasa, “Policy Network prova ad offrire ai labour la strada giusta da seguire per realizzare una nuova terza via e per puntare forte su un nuovo modello di stato in cui le riforme contano più delle tasse e in cui le riforme contano molto di più della spesa pubblica”.
Che cos’è la terza via
Ma che cos’è la terza via? Ce lo spiega il politologo britannico Anthony Giddens, da molti considerato l’ideatore principale della “terza via”, che ha trovato nella politica di Tony Blair la sua prima attuazione pratica.
“Qualcosa di diverso e distinto dal capitalismo liberale – con la sua fedele credenza ai meriti e alle qualità positive del libero mercato – e dal socialismo democratico – con la sua ossessione dell’interventismo economico e del potere dello Stato. La Terza Via è a favore di una crescita, dell’imprenditoria e delle imprese in generale e della creazione di un sistema sanitario, ma è anche sostenitrice di una grande giustizia sociale e vede lo Stato come impegnato nel portare avanti il ruolo di diffondere queste idee. La Terza via rifiuta sia il socialismo che il neoliberismo classico”