Casa, via libera della Camera al decreto del governo
L’Aula della Camera ha dato il via libera al dl Casa con 277 voti favorevoli e 92 voti contrari. A favore del decreto hanno votato 272 deputati dei gruppi di maggioranza (Pd, Sc, Pi, Minoranze linguistiche, Cd, Psi), mentre i no sono stati 92, espressi da M5s e Sel. Fi che aveva annunciato voto contrario e Fdi, che aveva annunciato l’astensione, non hanno partecipato al voto.
“Finalmente una legge che affronta organicamente il problema e non il solito decreto tampone che si limita al vecchio rito della proroga degli sfratti”. Così il ministro ai Trasporti Maurizio Lupi sul via libera al dl Casa. “Con questo Piano – aggiunge Lupi – che mobilita quasi due miliardi di euro, andiamo concretamente incontro a chi ha bisogno e vive il dramma dell’emergenza casa, con i fondi sull’affitto e sulla morosità incolpevole; diamo quasi 600 milioni di euro per l’edilizia popolare attraverso il recupero degli alloggi inagibile ex Iacp; rilanciamo l’housing sociale e riaffermiamo la certezza del diritto per chi si vede occupare abusivamente la casa”. Il decreto contiene infine, conclude, “tutta una serie di agevolazioni fiscali per rimettere in moto il mercato degli affitti che dimostrano come il fisco possa essere amico dei cittadini e favorire lo sviluppo”.
LE MISURE – Il testo del decreto legge sulla casa prevede di aumentare la dotazione del Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli di 15,73 milioni di euro per l’anno 2014, di 12,73 milioni di euro per l’anno 2015, di 59,73 milioni di euro per l’anno 2016, di 36,03 milioni di euro per l’anno 2017, di 46,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e di 9,5 milioni di euro per l’anno 2020. Al fine di incrementare l’offerta di alloggi in affitto a canone concordato, si rafforzano le attività dei comuni e delle regioni, anche attraverso le agenzie o istituti per la locazione o fondi di garanzia o per il tramite di cooperative edilizie, tese a favorire la mobilità nel settore della locazione grazie al reperimento di alloggi da concedere in locazione a canone concordato. Nel provvedimento è prevista la riduzione dell’aliquota al 10%, invece di quella vigente pari al 15%, della cedolare secca per gli immobili locati a canone concordato. Sono escluse le locazioni per unità immobiliari a uso abitativo effettuate nell’esercizio di un’attività d’impresa o professionale.
Uno dei passaggi più discussi in questi giorni di questo decreto legge è quello che riguarda la lotta all’occupazione abusiva degli immobili: il provvedimento stabilisce infatti che chiunque occupi abusivamente un immobile non possa chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi come acqua e gas e telefono, in relazione all’immobile medesimo, prevedendo la nullità degli effetti degli atti emessi in violazione di tale divieto. Inoltre è previsto che i soggetti che occupino abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica non possano partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi della medesima natura, per i successivi cinque anni, a decorrere dalla data di accertamento dell’occupazione abusiva. Il provvedimento garantisce fino al 31 dicembre 2015 i contratti di locazione degli immobili ad uso abitativo non registrati entro il termine previsto. Tuttavia durata, importo e rinnovo di tali contratti sottostanno alle disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale. È possibile stipulare contratti relativi alle utenze solo se individuano esattamente il proprietario dell’immobile.