Il futuro del centrodestra passa da un programma comune preparato dai tre leader dei partiti che andrebbero a comporre il fronte anti-Renzi. Si tratta di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Proprio quest’ultimo, in un’intervista a Bruno Vespa, ha illustrato i punti del programma “concordato” con la leader di Fratelli d’Italia e il segretario della Lega Nord. “Flat tax al 22 per cento, esenzionew per i redditi fino a 12mila euro. Riduzione della pressione fiscale sotto il 40 per cento, via Irap e imposte di successione. Chiusura di Equitalia. Contante fino a 8000 euro. Moneta nazionale aggiuntiva all’euro il cui valore verrebbe determinato dal mercato. Tra i punti programmatici ci sono inoltre: la pensione minima a 1000 euro su tredici mensilità, pensione alle mamme. In campo giudiziario, viene riproposta la distinzione delle carriere dei pubblici ministeri rispetto ai giudici, una nuova disciplina delle intercettazioni e della custodia preventiva, non appellabilità delle sentenze di assoluzione”.
Silvio Berlusconi: “Pronto a farmi da parte”
Silvio Berlusconi è anche pronto a farsi da parte e lasciare lo scettro di leader del centrodestra a qualcun altro. “Se il candidato alla presidenza del Consiglio non fossi io che molti percepiscono ormai come un politico professionista, ma una persona che ha saputo conquistarsi la fiducia di un pubblico vasto con la sua attività fuori della politica, molti tornerebbero a votare”.
Silvio Berlusconi e il progetto per i nomadi
Berlusconi, nell’intervista, rivela anche l’esistenza di un altro progetto che risolverebbe la questione nomadi. “Secondo Salvini, occorre sistemarne quarantamila e non a colpi di ruspe. Mi ha detto: hai fatto in pochi mesi le case per trentamila abruzzesi, non sarà difficile farle per quarantamila nomadi”.