Vitalizi politici, Boeri annuncia: “Tagli fino al 50% per gli assegni oltre gli 80 mila euro annui”
Il presidente Inps Tito Boeri, intervistato presso la trasmissione In mezz’ora su Rai 3, ha avanzato una corposa rimodulazione contributiva dei vitalizi dei politici superanti il tetto degli 80 mila euro annui: “Oltre 80-85 mila euro all’anno abbiamo proposto una riduzione che arriva anche fino al 50% del vitalizio”.
Vitalizi politici: Boeri annuncia tagli
L’ipotesi di riforma, illustrata da Boeri durante il colloquio con Lucia Annunziata, non rappresenta tuttavia una novità assoluta. L’idea della tassazione progressiva per i vitalizi dei politici è infatti contenuta nel pacchetto di suggerimenti per la revisione del sistema pensionistico presentato lo scorso giugno dall’Ente di previdenza al Governo italiano. Il presidente dell’Inps ha inoltre aggiunto che tale provvedimento riguarderebbe una platea esigua, “circa 200 mila persone”, e che dovrebbe essere applicato anche ad altre categorie di vertice quali “dirigenti d’azienda e delle Ferrovie dello Stato”.
Vitalizi politici ed esodati, l’allarme dell’Inps
Per ciò che concerne il tema degli esodati il Governo ha previsto, nell’ultima legge di Stabilità, una misura di salvaguardia, la settima, da destinare ad una platea di capitale umano in continuo aumento. Secondo il presidente Tito Boeri si tratterebbe di 1,5 miliardi euro, soldi questi che, per il titolare dell’Ente di previdenza, non risolverebbero il problema alla radice: “Non penso sia stato del tutto risolto perché il tema è stato affrontato in modo tale per cui rischiamo di avere uno strascico. Già ci sono forti pressioni per una ottava salvaguardia”.
Inps e legge di Stabilità
All’interno della rimanente parte del dibattito televisivo, Boeri ha voluto spezzare una lancia in favore del lavoro compiuto dall’Inps nel tempo definendo ingiuste le accuse di chi pensa possa rappresentare meramente un “carrozzone di Stato”. Ciononostante il presidente dell’Inps ha anche fatto autocritica ammettendo che nel corso degli anni “qualcosa non ha funzionato” nella sinergia tra la ragion di Stato e l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. In ultimo, Boeri si è detto estremamente deluso, in merito al testo dell’ultima legge di Stabilità, riguardo la totale assenza di provvedimenti incisivi atti ad intraprendere realmente la riforma del sistema pensionistico del Paese. La flessibilità in uscita e le clausole d’assistenza minima previdenziale rappresentano soltanto alcune delle questioni lasciate fuori, almeno per adesso, a causa del difficile bilanciamento tra entrate e uscite della manovra finanziaria, dal perimetro d’azione del Governo.
Riccardo Piazza