Russia, incidente aereo Sinai: 4 possibili spiegazioni

Pubblicato il 2 Novembre 2015 alle 14:46 Autore: Guglielmo Sano
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Russia, incidente aereo Sinai: al via le indagini  che dovranno spiegare perché un aereo di linea russo, che sabato percorreva la rotta Sharm El Sheikh-San Pietroburgo, si è schiantato nella regione del Sinai, Egitto, causando la morte di 217 passeggeri, tra cui 25 bambini, e 7 membri dell’equipaggio. Dalla compagnia aerea Metrojet, già Kogalymavia, hanno dichiarato – escludendo di fatto un errore umano o un problema tecnico – che solo “un’influenza esterna” può aver causato l’incidente.

“L’unico modo per spiegare la distruzione dell’aereo quando ancora era in volo è quello di ipotizzare un impatto fisico, puramente meccanico, un’influenza fisica sull’aeromobile – ha precisato il vicepresidente della compagnia Alexander Smirnov – non esiste una combinazione di guasti agli impianti che avrebbe potuto portare alla distruzione in quota”. L’esame della “scatola nera” deve ancora essere portato a conclusione, intanto, dal Cremlino, pur raccomandando prudenza, non si esclude l’attentato terroristico.

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Russia, incidente aereo Sinai: 4 possibili spiegazioni

GUASTO TECNICO?

Sono state le autorità egiziane le prime a parlare di guasto tecnico come causa più probabile dell’incidente. Successivamente, il ministro dell’aviazione egiziano Hossam Kamal, smentendo che il pilota abbia fatto una richiesta di atterraggio di emergenza nei momenti appena precedenti allo schianto, ha escluso tale ipotesi in mancanza di riscontri su eventuali guasti tecnici a bordo. Tuttavia, l’emittente televisiva russa NTV, ha intervistato la moglie del co-pilota dell’Airbus A321 che ha riferito come il marito si sia lamentato delle “condizioni” dell’aereo prima di partire. I vertici delle compagnia, a tal proposito, hanno ricordato che, nonostante l’aereo KGL9268 avesse subito un grave danno alla coda nel 2001, di recente non c’era stata alcuna segnalazione di malfunzionamenti.

ERRORE UMANO?

Il pilota dell’aereo, di nome Valery Nemov, aveva un’esperienza di 12mila ore di volo di cui 3860 alla cloche di un A321. Per molti esperti questo basterebbe per scartare l’ipotesi dell’errore umano. D’altra parte, la certezza verrà solo dopo l’esame della “scatola nera” che, oltre ai dati tecnici delle ultime 25 ore di volo, registra tutto ciò che avviene in cabina di comando (2 ore di registrazioni audio).

MISSILE?

Anche per verificare questa ipotesi bisognerà aspettare, infatti, è necessario conoscere i risultati di un approfondito esame dei detriti prima di pronunciarsi. Dall’aviazione russa, però, anche se ufficiosamente, avallano fortemente l’ipotesi visto che “è come se l’aereo si fosse sciolto in aria”, inoltre, nella regione del Sinai, è forte la presenza di gruppi armati affiliati allo Stato Islamico. Tuttavia, già a un esame “superficiale” della gittata che sarebbe stata necessaria per colpire l’aereo, non sembra molto probabile che un missile terra-aria così potente sia nelle possibilità degli jihadisti locali.

ESPLOSIONE A BORDO?

Vista l’enorme mole di controlli previsti all’aeroporto di Sharm El Sheikh, come avrebbe fatto un presunto terrorista a portare un congegno esplosivo a bordo dell’aereo? D’altra parte, alcuni esperti, riferendosi ai primi rapporti che parlano di aereo “spezzatosi a metà in volo”, non escludono che l’incidente potrebbe essere stato causato da un’esplosione di una bomba.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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