“Una giornata di Liberazione nazionale, per dare una spallata al governo Renzi”. Non usa mezzi termini il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. La cosiddetta Blocca Italia, con sede a Bologna, durerà ben tre giorni ed ha visto già più adesioni e dinieghi di partiti politici e movimenti.
Il Carroccio sarà presente al 100%
La spinta di Salvini non si è esaurita, anzi. Il leader leghista non intravede opposizioni interne di certo carattere e così incassa l’appoggio padano in tutto e per tutto. Ma guai a definirla una manifestazione esclusivamente leghista, la Blocca Italia. Si cerca l’appoggio di altre formazioni come testimonia Salvini in persona: “Sul palco non ci saranno simboli della Lega perché sarà una manifestazione aperta a tutti e in primis a Forza Italia”.
Anche Fratelli d’Italia e la sua leader, Giorgia Meloni (sulla quale molti rumors la danno candidata a Roma per il dopo-Marino). La Meloni, inoltre, ritiene indispensabile altre iniziative lungo gli Appennini ed un coinvolgimento di altre forze politiche. Ecco perché sta “valutando di promuovere, d’intesa con le altre forze politiche di centrodestra, per la giornata di sabato 7 novembre iniziative dello stesso segno nelle altre principali città del Paese”.
Ancora adesioni
Dopo FdI è il turno di Fisat, la Federazione Italiana Storia Armi e Tiro. Dal loro sito internet il comunicato stampa parlano di una “strettissima e ormai storica collaborazione con il partito della Lega Nord” che la porta ad aderire alla Blocca Italia. Fisat si esprime in difesa della Lega, unico “partito politico di livello nazionale che si espone apertamente in difesa del settore delle armi legali in modo trasversale, dando a questo settore da 8 miliardi di euro che copre lo 0,53 % del Pil, occupando 95.000 cittadini onesti, il riconoscimento pubblico che da tempo attendeva. Proprio in considerazione della trasversalità della manifestazione, cui aderiranno tutte le forze politiche che non appoggiano il governo Renzi, Fisat invita tutte le associazioni che abbiano a cuore il settore delle armi legali, qualunque sia la loro estrazione o posizione passata o futura, ad aderire alla manifestazione. Non dovranno farlo né sotto l’egida di Fisat né della Lega Nord ma potranno farlo, indipendentemente dalle loro posizioni particolari, se davvero hanno a cuore il settore che per la prima volta ottiene un qualche riconoscimento”.
Anche Berlusconi: “Ci sarò”
Ma il sì più pesante incassato da via Bellerio è stato quello dell’ex presidente del Consiglio dei Ministri ed ex leader delle coalizioni di centrodestra, Silvio Berlusconi: “Sono stato invitato, ci sarò”, ha confermato l’ex Cav. Dal vertice del Partito Popolare Europeo presso Madrid ha poi aggiunto: “Noi siamo sempre stati alleati con la Lega dal 2001 e non ci sono mai stati problemi nei confronti dell’Europa. Perché abbiamo sempre fatto con la Lega un accordo che ci ha consentito di essere in Europa in modo convinto”.
Salvini, Berlusconi e Meloni, quindi. Loro tre per il centro destra. Solo tre leader per il Blocca Italia, ma abbastanza forti per ricostituire il nucleo fondamentale dell’ex Polo (o Casa della Libertà, dipende dal momento storico). Una giornata di svolta, per Salvini, quell’8 novembre. Sarà la giornata in cui si paleserà sul palco quel “nuovo” leader (Salvini) che nel passato guardava dal basso all’alto gli altri due (Berlusconi e Meloni, ex esponente di An), mentre adesso li supera considerevolmente nelle intenzioni di voto. Una data che, molto probabilmente, coinciderà con una svolta moderata del segretario federale leghista, propenso a voler sfondare quel 15% frutto di felpe-ruspe-parole grosse-no euro. Più paciere del centrodestra e nuovo leader della coalizione. Senza scordarsi chi l’ha sostenuto nel recente passato: ecco perché sul palco, oltre ai leader FI e FdI, ci saranno anche rappresentanti di associazioni di poliziotti, tassisti, insegnanti ed operatori turistici.
I luoghi della manifestazione (principalmente Bologna, poi altre città saranno protagoniste) saranno le piazze e gli spazi antistanti alle sedi delle Agenzie delle Entrate, dell’Inps e di altre istituzioni. Sulle giornate di mobilitazione leghista parla il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: “Queste sono scelte che riguardano movimenti politici. Noi siamo un’istituzione, continueremo a fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile”. Anche Raffaele Fitto si guarda dall’appoggio a Blocca Italia: “Va bene un’opposizione nettissima a Renzi, ma il nostro compito è sbloccare l’Italia, non certo bloccarla”.
Dal Governo Renzi parla il Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, che dice: “Salvini ci ha spiegato la differenza tra noi e lui: da questa parte chi combatte ogni giorno per fare ripartire il Paese, dalla sua quelli che vogliono bloccarlo”.