Grillo da Vespa: con quali obiettivi? Convincere gli anziani, soprattutto quelli delusi da Berlusconi. Secondo i commentatori era questa questa la missione (quasi) impossibile affidata ieri sera dal guru Casaleggio al front-man del Movimento 5 Stelle.
Paracadutato, da solo, in territorio potenzialmente ostile, Grillo avrebbe cercato di portare a compimento la seconda parte di una manovra a tenaglia composta di due fasi: da un lato l’epifania dello stesso Casaleggio su Rai Tre, per solleticare gli indecisi di centro-sinistra schivando il sarcasmo di Lucia Annunziata; dall’altro la sortita del capo politico in persona negli studi di Bruno Vespa, pulpito d’elezione per chi vuole parlare al centro-destra.
Abbiamo passato al setaccio dell’analisi linguistica l’ora di quasi-monologo di Beppe Grillo, per capire a chi il leader pentastellato abbia effettivamente voluto indirizzare un messaggio così importante da meritare di essere veicolato attraverso il tanto vituperato – almeno fino a ieri – mezzo televisivo: ecco cosa abbiamo scoperto grazie ai software sviluppati dall’ItaliaNLP Lab dell’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” e all’attenta trascrizione per Termometro Politico di Valentina Sasso.
Beppe Grillo, per parlare al pubblico di Rai Uno, sceglie di modificare radicalmente il suo linguaggio, al punto di stravolgerne completamente la forma: il suo intervento totalizza ben 66,2 punti sull’indice di leggibilità Gulpease, risultando dunque comprensibile anche a un bambino della scuola elementare particolarmente sveglio. Mai, prima d’ora, ci era capitato di registrare un punteggio così elevato in termini di semplicità d’esposizione; Matteo Renzi, abile comunicatore e campione in carica sull’indice Gulpease, aveva appena sfiorato – nel confronto Sky in occasione delle primarie di novembre – i 60 punti.
Per capire fino a che punto Grillo sia stato capace di rimaneggiare non solo il lessico, ma anche il suo stile piuttosto peculiare dobbiamo considerare che il suo stesso monologo, al V3Day di dicembre, valeva ben dieci punti in meno (56,9) e risultava di difficile comprensione per uno studente che non avesse frequentato il liceo. Parole nuove, dunque, e niente parolacce: a Grillo scappa soltanto un “coglionetti” che, sulla bocca dell’ex-comico (che ci ha abituati a un lemmario decisamente corrivo), suona più come un rimbrotto che come un insulto.
Proiettando la leggibilità sul testo scopriamo che i passaggi più chiari del discorso sono quelli più diretti e autoreferenziali:
‘Queste larghe intese sono finite: noi siamo già adesso la prima forza, siamo già adesso la prima forza politica del paese’
ad esempio. Oppure:
‘Mi devo fare qualche complimento da solo, ma abbiamo fatto quello che abbiamo detto, quindi il voto è politico. Politico’
Grillo usa spesso il discorso diretto, semplifica la complessità, traduce e a volte tradisce il suo stesso messaggio, al punto che di alcune frasi, di cui pare di afferrare il senso, si fa fatica a cogliere il significato:
‘Allora: noi abbiamo i soldi. Possiamo ristrutturare energeticamente le case? Una casa consuma il 30% di energia, butta il 25% di CO2 e consuma il 35% di tutti i materiali… possiamo farla in un altro modo, invece di mettere le tecnologie di un’automobile che sta… E’ una rapina!’
I passaggi più ingarbugliati, quelli nei quali Grillo si sente meno sicuro di ciò che sta dicendo, registrando la leggibilità più bassa, parlano invece di stampanti 3d:
‘Questa è la tecnologia, fanno le turbine per i boeing. Come li fanno? Con la tecnologia. Come? Con le stampanti 3d, quaranta stampanti 3d. Io le facevo vedere quattro anni fa, la prima stampante, ti ricordi? Quei novecento dollari, costava, ci facevo fischietti piccoli. Beh, le stampanti oggi, in quattro anni, costano cinquanta mila dollari, sono nei comuni degli Stati Uniti, i cittadini vanno dentro e ci fanno le cose che vogliono farsi’
Oppure di modifiche alla Carta Costituzionale:
‘Io vorrei inserire nella Costituzione – perché è una bellissima Costituzione che è fatta anche bene, però è antica – vogliamo inserire i referendum propositivi senza quorum, le leggi popolari dove il parlamento è obbligato a farle… noi abbiamo preso trecentocinquanta mila firme, ve lo ricordate, col primo V-day: nel cesso l’hanno buttate’
Dall’estrazione terminologica riceviamo notizie sui punti che chi parla considera fondanti del discorso: possiamo, in pratica, isolare il cuore del messaggio. I lemmi in evidenza sono ‘piazzali interi’, ‘milione di posti’ [di lavoro], ‘reddito di cittadinanza’, ‘voto politico’, ‘persona onesta’. Da una parte, dunque, le promesse: 600 euro al mese per tutti, un milione di posti di lavoro; dall’altra l’appello: un voto politico per una persona onesta. Colpisce il fatto che nessuna di queste argomentazioni pertenga in maniera neanche marginale alla competizione europea e che l’asse dell’attenzione sia completamente spostato sulla politica nazionale, che in teoria in questo confronto non dovrebbe neanche essere in discussione.
E’ interessante, forse anche più di quanto rilevato fin ora, notare come Grillo ribalti completamente la premessa iniziale sul target: l’ospitata da Vespa doveva servire a parlare agli elettori di Berlusconi, eppure quest’ultimo viene nominato esplicitamente soltanto una volta e non in una posizione sintattica o logica particolarmente rilevante (anzi: si tratta di una frase in cui si sostiene che ‘l’ebetino’ gli abbia fatto un favore). Ad occupare il posto d’onore nella ricerca delle entità nominali, subito dopo l’Europa, è invece il PD, nominato ben sette volte in un’ora scarsa, sempre in chiave negativa, e considerato senza ombra di dubbio il vero avversario.
L’impressione finale è che Grillo non cercasse affatto di convincere i berlusconiani pentiti, ritenuti probabilmente un piatto meno ricco del previsto. Evidentemente i calcoli dei suoi spin doctor lo hanno spinto a caccia di quell’elettorato di centro-sinistra ancora indeciso (soprattutto tra gli anziani ex bersaniani), che non vede di buon occhio l’idea di affidarsi a Renzi e medita di rifugiarsi nel voto di protesta, se adeguatamente blandito e sufficientemente tranquillizzato. Questa sembra essere la chiave di lettura più interessante relativamente alle ragioni che hanno spinto Grillo ad andare da Vespa. Se Grillo vuole superare il PD il 25 maggio deve catturare una parte del suo elettorato, in particolare gli anziani, visto che i giovani sembra averli presi già.
Giovanni Laccetti
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Le analisi linguistiche all’interno di questo articolo sono state realizzate con software sviluppati da ItaliaNLP Lab – www.italianlp.it, Istituto di Linguistica Computazionale “A. Zampolli” (ILC) – www.ilc.cnr.it, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), area di Pisa.