Giorgia Meloni è pronta a giocare un ruolo importante all’interno del centrodestra post berlusconiano. Ieri, insieme al deputato di Fi, Alberto Giorgetti, al’ex sottosegretario alla Difesa del governo Berlusconi Giuseppe Cossiga, all’ex M5S ora deputato di Alternativa libera, Walter Rizzetto e all’avvocato Leopoldo Facciotti, ha presentato “Terra nostra-italiani con Giorgia Meloni“, nuovo contenitore politico con tanto di simbolo, che raggruppi tutti i cittadini ed esponenti politici o della società civile non iscritti a Fratelli d’Italia con l’obiettivo di ricostruire il centrodestra e rilanciarlo.
Giorgia Meloni: “Terra nostra non è un partito”
“Questo Comitato non è un partito“, chiarisce subito Meloni, che precisa: “Vogliamo costruire una casa comune, siamo pronti al dialogo con tutti coloro che condividono i valori della destra e vogliono difendere i diritti degli italiani. Faccio un appello a tutte le persone che hanno condiviso le nostre battaglie: oggi non ci sono più alibi. Da una parte c’è Fdi, che continua a fare il suo lavoro, dall’altra parte c’è questa realtà nuova che nasce per arrivare a costruire insieme una casa più grande. Terra nostra -insiste- è un comitato di persone libere, un percorso parallelo per arrivare a costruire insieme qualcosa di nuovo. Il prossimo sarà la prima assemblea del movimento domenica 29 novembre, un’occasione per raccontare i percorsi e le aggregazioni che stiamo portando avanti. A gennaio vogliamo fare il Congresso Nazionale aperto di Fdi-An per passare a una fase due di Fratelli d’Italia. Siamo disponibili a mettere tutto in discussione”.
Giorgia Meloni e le alleanze
Riguardo al rapporto tra Terra Nostra la Lega e Fi, Meloni mette in chiaro: “Un conto è questo movimento che nasce per aggregare, e un conto è la coalizione che noi vogliamo comunque ricostruire con tutti quelli che fanno reale opposizione al governo Renzi”. “Continuiamo a chiedere alla Lega e a Forza Italia un tavolo sulle prossime elezioni amministrative, per decidere insieme prima in programmi e poi i candidati sindaco, perché si tratta di una tornata elettorale significativa, non solo a Roma, con risultati di carattere politico”.