Dominique Strauss-Kahn, ex direttore del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), si definisce “disgustato e inorridito” dal film “Welcome to New York” del regista statunitense Abel Ferrara e si è già rivolto ai suoi avvocati per avviare una denuncia per diffamazione.
La pellicola è stata presentata fuori concorso a Cannes, suscitando clamore e polemiche, nonostante il disclaimer iniziale in cui si dice che la vita privata dei personaggi è frutto di finzione. Essa ripercorre le tappe principali dello scandalo che nel maggio 2011 condussero all’arresto di Strauss-Kahn con l’accusa di tentato stupro ai danni di una cameriera trentaduenne che lavorava nell’albergo newyorkese dove questi alloggiava. Accusa che gli costò la carica di presidente dell’FMI, dalla quale si dimise pochi giorni dopo.
Nel film i nomi di Strauss-Kahn e della – allora – moglie, la giornalista francese Anne Sinclair, non vengono mai fatti. Il protagonista si chiama George Deveraux ed è interpretato da Gerard Depardieu, mentre Jacqueline Bisset veste i panni della signora Deveraux. George Deveraux è patologicamente dipendente dal sesso e di scene di sesso la pellicola è piena. Deveraux ha rapporti sessuali dovunque e con chiunque, si accompagna a prostitute, partecipa a orge e fa scorrere fiumi di champagne. È aggressivo nella vita sessuale esattamente come lo sono il potere politico e finanziario che egli rappresenta.
Questo atteggiamento violento si manifesta anche quando, uscendo seminudo dalla doccia nella sua camera d’albergo, Deveraux si imbatte in una cameriera entrata per sbaglio nella stanza: seppure non mostrato esplicitamente, quello che accade dopo viene lasciato all’ovvia interpretazione dello spettatore, e sviluppato nelle successive vicende giudiziarie, a partire dalla sua cattura in aeroporto.
“Welcome to New York” ha sollevato un autentico polverone. Gli avvocati di Strauss-Kahn, esprimendosi sulla pellicola, la definiscono senza mezzi termini “sterco di cane”. Contro di essa si è scagliata anche l’ex moglie di Dominique Strauss-Kahn, Anne Sinclair, che dalle pagine dell’Huffington Post francese, di cui è direttrice, “vomita” letteralmente il suo “disgusto”, accusando il film di antisemitismo. La Sinclair, nipote ed ereditiera del collezionista d’arte Paul Rosenberg, allude in particolare al passaggio del film in cui Deveraux accusa la famiglia della moglie di aver fatto fortuna accumulando ricchezze durante la guerra.
“Welcome to New York” non sarà proiettato nelle sale cinematografiche, ma sarà trasmesso in streaming a partire dal 22 maggio in Italia, Francia, Spagna e Germania al costo di circa sette euro. In Italia sarà distribuito dalla Bim sulle piattaforme Anicaondemand, Chili, Cubovision, Google Play, Infinity, Itunes, Mymovies e Premium Play.
Come è noto, dopo l’arresto e i domiciliari, le accuse rivolte a Dominique Strauss-Kahn vennero a cadere e la vicenda si chiuse a fine 2012 con un indennizzo versato alla donna, che nel frattempo aveva intentato contro di lui una causa civile. Ma l’imminente e attesissima uscita di “Welcome to New York”, con il gran clamore che la sta accompagnando, ha riportato inevitabilmente all’attualità l’affaire, che per certi versi sembrava ormai chiuso.
Nadia Ruggiero