Risultati Elezioni Croazia: è stato HDZ (Unione Democratica Croata), partito guida della coalizione di centro destra, a prevalere nelle urne anche se, alla fine, non ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento. Rispettate pienamente le attese della vigilia che davano per scontata la vittoria dell’opposizione: anche se, dagli ultimi sondaggi e perfino dai primi exit poll, emergeva una situazione di perfetta parità tra il centro destra e il centro sinistra, che ha governato il paese negli ultimi 4 anni. Un segnale forte della volontà di cambiamento dei croati si è riscontrato già nel gennaio scorso, con l’elezione inaspettata di Kolinda Grabar-Kitarovic, candidata del centro destra, alla carica di Presidente della Repubblica. Il centro sinistra, oltre ai frequenti scontri tra il premier Zoran Milanovic (Socialdemocratici) e la stessa Grabar-Kitarovic, ha pagato per la crisi economica, la magra crescita del paese e la crisi migratoria che ha investito la Croazia in corrispondenza con la campagna elettorale.
Risultati Elezioni Croazia:
Il centro sinistra (La Croazia Cresce) è stato protagonista di un vero e proprio crollo passando da 81 a 56 seggi, il centro destra (Coalizione Patriottica), invece, è salito da 44 a 59: mai la forza politica vincitrice delle elezioni aveva raccolto un così basso numero di seggi. Detto questo, entrambi gli schieramenti sono molto distanti dalla maggioranza assoluta stabilita a quota 76 seggi. Dunque, si vedrà interpretare il ruolo di “ago della bilancia” al “vero” vincitore di questa tornata cioè il MOST (Il Ponte) del 36enne psichiatra, sindaco della città meridionale di Metkovic, Bozo Petrov. La piattaforma civica, che fino a pochi mesi fa aveva un respiro esclusivamente “regionale”, ha ottenuto ben 19 seggi grazie a un programma basato sulla riduzione degli sprechi, l’accorpamento delle regioni, il taglio delle tasse e la riforma della pubblica amministrazione.
Najtraženija biografija – Božo Petrov, predsjednik @NLMost https://t.co/QBGTKOcc8q #izbori2015 [Foto: Pixsell] pic.twitter.com/fG32YLh6fl
— Dnevnik.hr (@dnevnikhr) 9 Novembre 2015
Tuttavia, nonostante MOST abbia sempre escluso qualsiasi tipo di alleanza post elettorale, la posizione in cui si trova attualmente la formazione di Petrov è troppo ghiotta per non poter essere sfruttata. Nello scenario più probabile, l’incarico di formare il governo verrà affidato a Tomislav Karamarko, leader di HDZ: appoggiandolo, MOST potrebbe ottenere dei ministeri importanti, forse la presidenza del Parlamento, dettando così le regole riguardo all’impronta da dare alle eventuali riforme. Improbabile che la forza di Petrov opti per l’appoggio esterno, ancora inferiori sono le possibilità di vedere un governo di centro sinistra che possa contare su MOST come alleato.
In ogni caso, il prossimo governo dovrà affrontare una crisi migratoria resa sempre più difficile (il Ministero degli Interni parla di una spesa per l’accoglienza che si aggira intorno ai 284mila dollari al giorno) dalla chiusura del confine serbo-ungherese (anche Karamarko vorrebbe risolvere la situazione “alla Orbàn” per quanto è noto), oltre a una situazione economica di certo non ottimale. La Croazia ha affrontato sei anni di recessione, quest’anno è tornata a crescere ma a livelli molto deludenti: la disoccupazione è al 15,4% – peggio solo Spagna e Grecia – la disoccupazione giovanile è al 43,1%, terzo dato più alto nella comunità dei 28.