Peggio di Berlusconi: Marco Travaglio rimpiange l’ex premier che giudica migliore di quello attuale. Il direttore del Fatto Quotidiano, in un editoriale pubblicato ieri dal titolo “Il Pontassieve”, è convinto che l’era del berlusconismo stia continuando a vivere nell’attuale presidente del Consiglio Matteo Renzi, e per alcuni versi l’ex Cav sia addirittura migliore.
Nel confronto con Berlusconi, secondo Travaglio Renzi ne uscirebbe sconfitto: “È meglio perché gli mancano la P2, la mafia, le mazzette e le mignotte”- premette il direttore del FQ, che però poi elenca una serie di contro: “È peggio perché B. almeno andava al governo dopo aver vinto le elezioni: Renzi mai. B. non destituì mai un sindaco perché non gli andava a genio: Renzi l’ha fatto a Roma, cacciando il sindaco eletto dal popolo per sostituirlo con un Dream Team non eletto da nessuno, ma nominato da lui che non ha eletto nessuno” – e aggiunge: “ma soprattutto: B. aveva sempre un piede in galera, dunque le porcate le faceva per costrizione e per disperazione: Renzi invece le fa per convinzione. Per B. le leggi vergogna erano un dovere: per Renzi sono un piacere”.
Marco Travaglio: “Devastazione autoritaria della Costituzione”
All’attuale premier Travaglio rimprovera inoltre quella che definisce una “devastazione autoritaria della Costituzione”, con la cancellazione dell’articolo 18 e “l’occupazione militare della Rai”.
A differenza di Berlusconi però, Matteo Renzi non ha creato un movimento di protesta degli intellettuali o della società civile, che invece fanno a gara per lodarlo (come nel caso del ponte sullo stretto). Travaglio vede tra i responsabili di questa decadenza anche i “giornali e intellettuali di sinistra” in passato attaccavano Berlusconi perché “colpevole ai loro occhi di essere di destra e di governare al posto della sinistra”.