Il Governo alle Forche Caudine parlamentari: legge di Stabilità a confronto con più di 3000 emendamenti

Pubblicato il 10 Novembre 2015 alle 13:25 Autore: Riccardo Piazza
legge di stabilità esame emendamenti

La settimana politica appena cominciata segna gli inizi di un confronto che si preannuncia arduo e serrato: tutto è pronto, le Colonne d’Ercole rappresentate dalla commissione Bilancio del Senato si stagliano all’orizzonte del governo guidato da Matteo Renzi.

Dopo l’attenta e scrupolosa disamina dei cinquantadue articoli della legge di Stabilità 2016, è partito l’esame dei 3563 emendamenti di modifica presentati dalle forze parlamentari di palazzo Madama. Obiettivo e auspicio del governo sarebbe quello di concludere l’analisi entro lunedì prossimo per poi fare arrivare il ddl, eventualmente modificato, a Montecitorio entro il 20 novembre.
Tra le proposte di modifica e correzione più sentite, specie dalla minoranza interna al Pd, il tetto all’utilizzo del contante ad oggi previsto ad euro 1000 che la manovra finanziaria porterebbe invece a 3000. Forti polemiche e insidie parlamentari si preannunciano anche per ciò che concerne l’articolo di legge riguardante l’abolizione delle tasse sulla prima casa.

Legge di Stabilità, Tasi: le proposte di modifica

Nelle ultime ore del dibattito politico, la minoranza interna al Pd, Sel e la compagine del M5S hanno fortemente criticato il taglio generalizzato e complessivo dell’imposta sulla prima casa. “Abbiamo presentato un emendamento alla legge di Stabilità per introdurre, in alternativa all’abolizione totale, una maxi detrazione standard di 400 euro, che nel 2012 erano 200”. Così Federico Fornaro, senatore della minoranza dem, il quale lascia intendere che seguendo tale accorgimento lo Stato avrebbe più introiti e fondi da poter destinare altrove, per esempio all’eventuale taglio del cuneo fiscale del lavoro. Da palazzo Chigi attualmente non sembrano tuttavia trapelare aperture di merito: il governo, visti i tempi ristretti, potrebbe anche decidere di convogliare gli articoli legati all’abolizione dell’Imu e della Tasi in un unico grande emendamento da approvare ponendo la questione di fiducia.

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La soglia per l’utilizzo del contante: una questione di quantità o di qualità?

Circa il problema della soglia per l’utilizzo del denaro contante si è alzato un polverone degno del migliore assalto alla diligenza da Far West o del più sanguinoso duello finale dell’O.K. Corral. La Sinistra parlamentare, Sel, buona parte della dissidenza interna del Partito democratico e M5S, vorrebbero lasciare immutato il limite di euro 1000 giudicando l’innalzamento dell’asticella monetaria un sommo regalo al fenomeno dell’evasione fiscale. Contestualmente, alcuni senatori di Forza Italia avrebbero presentato degli emendamenti per portare il tetto a 6000 euro.

Il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti ha dichiarato che la legge di Stabilità prevede l’utilizzo del contante a tremila euro soltanto per alcune tipologie d’acquisto e di movimento valutario, escludendo da tale categoria i cosiddetti “money transfer” i quali “potrebbero essere utilizzati anche per il finanziamento dei gruppi terroristici”. Il dubbio che tale nodo del contendere sia tuttavia più un fardello di principio che altro rimane. Uno studio della Banca d’Italia ha stabilito che i consumi delle famiglie negli anni non hanno seguito le soglie di utilizzo del denaro contante, associando, a tale andamento, un recupero minimo di introiti derivanti da eventuali somme di Iva evasa. Forse, più che sul problema del tetto del contante a 3000 euro, sarebbe maggiormente utile concentrarsi sulle sinergie d’incrocio dei dati bancari, finanziari e delle dichiarazioni fiscali. Il 730 precompilato è un buon esempio.

Lavoro e Meridione

Nel ricco e corposo faldone delle proposte di modifica alla legge di Stabilità 2016 anche la spinosa tematica del lavoro: parte del Pd ha chiesto al governo di mantenere gli incentivi sulle assunzioni senza depauperarli strada facendo. Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, ha invitato l’Esecutivo a “migliorare, nella legge di Stabilità, la normativa sul contratto a tutele crescenti. Pensiamo che la durata dei nuovi incentivi debba essere ancora di 3 anni e non solo di 2″. Palazzo Chigi avrebbe in animo anche un articolato di legge per un piano di rilancio economico e sociale a favore del Mezzogiorno d’Italia. Tra le misure di modifica allo studio per il rilancio industriale, un mantenimento degli sgravi per le assunzioni e un “Masterplan” di sviluppo e sostegno dell’offerta produttiva grazie ad una quota di ammortamenti per i beni strumentali che, soltanto per il Sud, raggiungerebbe il 160 per cento in luogo del già previsto 140.

Riccardo Piazza

 

L'autore: Riccardo Piazza

Nasce a Palermo nel 1987 e si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione presso l’Università del capoluogo siciliano nel 2010. Prosegue i suoi studi specialistici in Scienze filosofiche all’Università di Milano dove consegue il Diploma di laurea Magistrale nel 2013. Scrive per alcune riviste telematiche di letteratura e collabora, quale giornalista, per diverse testate d’informazione occupandosi di cronaca parlamentare, costume e società. Si dedica attivamente allo studio dell'economia e del pensiero politico contemporaneo ed è docente di storia e filosofia. Gestisce un blog: http://www.lindividuo.wordpress.com Su twitter è @Riccardo_Piazza
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