La giunta della Regione Puglia ha approvato nell’ultima seduta di giunta, di Martedì 10 Novembre, il reddito di dignità. A spiegare di che si tratta è il Presidente Michele Emiliano che parla di “una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”. Emiliano accusato da una parte di voler emulare Grillo (il reddito di dignità è accostato al reddito di cittadinanza proposto dal MoVimento) e dall’altro individuato dallo stesso Renzi come un suo avversario tira dritto per la sua strada.
Reddito di dignità: ecco cosa prevede
La misura prevede 600 euro al mese per 20mila famiglie, corrispondenti a circa 60mila pugliesi, ogni anno. Nell’arco di 5 anni si stima di poter raggiungere la totalità della popolazione pugliese che oggi si trova sotto la soglia di povertà. “Il Reddito di Dignità – spiega Michele Emiliano – non è una misura assistenziale o una forma di beneficenza. È un patto in cui si si mette a disposizione il proprio tempo per svolgere un’attività concreta, che sia di formazione, di riqualificazione professionale o la disponibilità a svolgere mansioni di utilità sociale. La parola passa adesso al Consiglio regionale per la definitiva approvazione”. La nota del Presidente della Regione Puglia recita: “Oggi abbiamo posto le basi per la costruzione e il rafforzamento di un sistema integrato di servizi e interventi che mira a rispondere alle domande e ai bisogni dei cittadini pugliesi in condizioni di disagio economico e sociale”.
Le critiche del M5S: Reddito di Dignità sottrae fondi ai disabili
“Un reddito di cittadinanza finanziato non tagliando gli sprechi e contrastando la corruzione, i mali che ammorbano la nostra Regione, ma che si finanzia addirittura sottraendo soldi ai fondi per i disabili”. E’ questo, secondo gli otto consiglieri del M5S, “il reddito di cittadinanza annunciato in pompa magna (almeno per la quarta volta) dal Presidente Emiliano che assomiglia sempre più al presidente del Consiglio Renzi per la sua capacità di produrre annunci su annunci”. “Anche questa volta il presidente della Regione cerca infatti di emulare una nostra proposta provando a scopiazzare il nostro Reddito di cittadinanza in Puglia, una battaglia di cui fino a due anni fa pochissimi ne sapevano qualcosa e che come tutti sanno è arrivata in politica proprio grazie al nostro gruppo. Bene, diremmo noi, se questi provvedimenti, copiati da Emiliano, possano essere in effetti utili ai cittadini nonostante in questo intervento si parli comunque di una cifra modesta. Tuttavia chi copia spesso ottiene risultati peggiori di chi invece l’iniziativa non solo l’ha pensata ma ci ha lavorato seriamente. Ed anche in questo caso, infatti, il reddito di dignità che propone Emiliano non ha nulla a che fare con quanto proposto dal M5S da ormai due anni al Paese e che viene ostacolato dallo stesso partito a cui appartiene il presidente della Regione. Quella di Emiliano – proseguono i pentastellati – è una misura che si propone di aiutare i cittadini ma che al tempo stesso si finanzia, ad esempio, sottraendo soldi ai fondi per i disabili o aumentando la tassazione sulle auto per tutti i cittadini pugliesi. E allora ci sembra piuttosto, che Emiliano abbia contratto la stessa malattia del suo collega di partito e presidente del Consiglio, Matteo Renzi: l’annuncite”.
I dubbi di Forza Italia sul Reddito di Dignità
“Sul Reddito di Dignità, da quanto appreso fino ad oggi, nutriamo qualche dubbio legittimo: la maggior parte delle risorse sarà impiegata per le spese di funzionamento della macchina amministrativa, con beneficio di pochi e non delle fasce deboli della comunità pugliese”. Lo dichiara il presidente del Gruppo di Forza Italia Andrea Caroppo. “Ci ricorda – prosegue – il programma di Garanzia Giovani, che ha prodotto risultati scarsi e non certo lusinghieri sul fronte dell’occupazione e del benessere sociale, come denunciato da Forza Italia con un dossier”.