“Perché abbiamo chiamato la nostra formazione Sinistra Italiana? Perché è un nome semplice e diretto, che fa capire da che parte stiamo”. Così Alfredo D’Attorre, deputato ex Pd, ospite ad Un Giorno da Pecora, spiega la genesi del nome della neonata formazione politica. “C’erano altri nomi sul banco – rivela D’Attorre – Un’alternativa poteva essere Sinistra per il Lavoro oppure la Sinistra”. Tutte ipotesi bocciate. E allora ecco Sinistra Italiana, che “durerà certo più di Renzi” assicura l’ex democrat.
D’Attorre è sicuro che della squadra farà parte anche Pippo Civati, leader di Possibile, assente al Teatro Quirino sabato scorso: “Civati rientrerà, le strade si riuniranno, credo che sarà inevitabile”. Il leader, invece, “lo decideremo con un congresso, che si terrà entro il 2016. Nel frattempo ci saranno alcune personalità, il leader lo sceglieremo in democrazia”. Ma non sarà lui. “Non ho questa ambizione. Vorrei fare il coordinatore, vorrei dare un contributo decisivo per organizzare la squadra di Sinistra Italiana”.
Sinistra italiana, Renzi: “Piccoli partiti che non vinceranno mai”
La nuova formazione politica viene bocciata senza appello dal premier Matteo Renzi. “Credo che essere di sinistra non sia fare i convegni o organizzare piccoli partiti che non vinceranno mai – scrive il capo del governo nella e-news settimanale – Essere di sinistra, e ancora prima essere per la giustizia sociale e per l’uguaglianza, significa lottare contro il precariato”.