Iraq Isis: le forze curde hanno lanciato una vasta offensiva per riprendere la città di Sinjar nel Nord dell’Iraq, conquistata 15 mesi fa dell’Isis, che ha perseguitato sanguinosamente (l’ONU ha parlato di genocidio) gli Yazidi e le altre minoranze della pianura di Ninive. L’operazione mira a tagliare le linee di collegamento con Mosul, la roccaforte dello Stato Islamico in Iraq, e le zone della Siria orientale in mano agli islamisti. Si prevede l’utilizzo di circa 7500 truppe di terra che potranno contare sulla copertura aerea della coalizione Usa-led per tutta la durata dell’operazione.
Il quotidiano britannico The Guardian riferisce gli obiettivi del Consiglio di sicurezza della regione di Erbil: “aprire tre fronti, in modo da isolare la città di Sinjar, prendere il controllo delle vie di rifornimento usate dall’Isis, stabilire una zona cuscinetto che protegga la città e i suoi abitanti dai tiri di artiglieria”. I funzionari curdi hanno inoltre riferito che l’attacco non fa parte di un piano a lungo termine per riprendere le città di Mosul e Raqqa, la “capitale” del Califfato sita sulla sponda siriana del fiume Eufrate; tuttavia, nel caso si prendesse Sinjar, aumenterebbero le possibilità di veder cadere anche queste città.
President Barzani who personally commands Sinjar liberation is now among Peshmarge in the frontline. #kurds#Sinjarpic.twitter.com/Qnx9VJZrHw
— Peshmerga (@KURDISTAN_ARMY) 12 Novembre 2015
Iraq Isis: parte la riconquista di Sinjar
Le forze curde – formate da combattenti del PKK (Partito dei Lavoratori) e del YPG (Unità di protezione popolare), da Peshmerga e Yazidi – hanno iniziato a marciare sulla città a 50 chilometri dal confine siriano-iracheno a partire da questa mattina. L’intelligence americana riferisce che, a protezione della sua roccaforte, l’Isis ha posto 300-400 uomini, altre fonti dicono che 600-700 miliziani dell’Is sono pronti a difendere Sinjar.
#BREAKING. #Peshmerga Forces have Entered the town of #Sinjar and taken the main highway between #Mosul & #Raqqa. pic.twitter.com/NDsLXYTZJw
— Peshmerga (@KURDISTAN_ARMY) 12 Novembre 2015