Appello al voto del premier e segretario del Pd Renzi: “È importante che i cittadini votino. Da presidente del Consiglio dico: andiamo a votare perchè se non votiamo l’Europa non si occupa di noi”. Rispetto allo scontro a distanza che va avanti da giorni col leader del M5S Grillo, Renzi afferma: “Non abbiamo bisogno di show e pagliacciate al Parlamento europeo: non abbiamo bisogno di salire sul tetto”. Abbiamo bisogno di “serietà” di “persone preparate che portino avanti gli interessi dell’Italia”.
Dei due principali contendenti nella sfida per le europee Renzi dice: “Grillo e Berlusconi se le stanno dicendo di tutti i colori e io li lascio fare perché noi abbiamo da governare, loro possono passare il tempo a insultarsi quanto vogliono”. Il premier Matteo Renzi a Rtl aggiunge: “Se vogliono darsi di Hitler e dintorni facciano, è un problema loro. Mi fanno anche tristezza, ma io governo”. Poi durante un’intervista all’emittente televisiva romana T9 lancia una stoccata ulteriore al leader di Forza Italia : “Gli 80 euro mensili in busta paga ai lavoratori dipendenti fanno uscire di testa Berlusconi e chi da anni dice che avrebbe abbassato le tasse”.
Renzi e l’Operazione Argo – Come richiamare gli elettori al voto? Renzi risponde: “Io e Filippo (Sensi, ndr) l’abbiamo chiamata operazione Argo, come il film” diretto e interpretato da Ben Affleck: per riportare al voto gli indecisi sono stati mandati al Sud e in Sicilia “tre ministri che fanno presa: Maria Elena Boschi, Giuliano Poletti, titolare del dicastero del Lavoro, e Graziano Delrio che si occupa dei Fondi europei”. “E poi ci sono io che mi sto sbattendo come un pazzo, mi stanco, ma mi diverto e sono convinto che ne usciremo bene”. Renzi al Corriere commenta la partecipazione di Grillo a Porta a Porta: “non ha preso voti né li ha persi», “la sua è stata una prestazione senza infamia e senza lode”.
“Io non sono preoccupato – sottolinea il presidente del Consiglio, – so che non ci sarà nessun sorpasso del Movimento 5 Stelle, anzi il sorpasso lo faremo noi, visto che alle Politiche erano loro il primo partito. Poi è chiaro che mi piacerebbe vedere il numero 3 davanti alla percentuale del risultato del Partito democratico, io sono fatto così, non mi accontento mai. Però l’importante è vincere”. “Per noi – prosegue – è importante non essere inglobati nel solito copione dello scontro all’ultimo sangue, anche perché così la gente non capisce quello che succede”. “Le piazze non equivalgono ai voti” ma “sento una nuova vitalità intorno a me”. Al voto dopo le Europee? “Stupidaggini, noi abbiamo sempre detto che auspichiamo la stabilità. C’è la possibilità reale di portare fino in fondo le riforme”. Ad ogni modo “non vivacchieremo” “ma questo con il risultato delle Europee non c’entra niente”.