Dal sindaco di Padova Massimo Bitonci (Lega) arriva il no secco per la sala comunale di Palazzo Moroni all’Arcigay, che aveva organizzato la presentazione dell’ultimo libro della scrittrice, filosofa e deputata del Pd Michela Marzano “Papà, mamma e gender”. L’amministrazione giustifica così la non concessione: “L’iniziativa da voi promossa, con richiesta di sala comunale per la presentazione di un libro che avvalora la teoria gender si pone in antitesi rispetto all’indirizzo programmatico dell’amministrazione comunale.”
Padova, vietata la teoria gender
Un divieto che viene argomentato con la mozione sulla famiglia naturale approvata dal consiglio comunale di Padova il 5 ottobre scorso che “ha impegnato il sindaco e la giunta comunale a vigilare affinché non venga introdotta e promossa la ‘teoria del gender’ e che venga al contempo rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità”.
Piovono critiche per tale decisione. Alessandro Zan, deputato padovano che doveva intervenire in sala Palladin con la Marzano, attacca: “Quest’ennesimo divieto di Bitonci, le cui motivazioni appaiono ridicole e offensive verso il senso delle istituzioni, puzza di fascismo: un sindaco non può permettersi di impedire ai padovani di usufruire spazi che sono di tutti e non appartengono né a lui né al suo partito omofobo, retrogrado e razzista, che gli piaccia o no”.
Critiche anche dall’attore Alessandro Gassman che twitta: “A Padova si è ufficialmente interrotta la democrazia”.
A Padova si è ufficialmente interrotta la democrazia. @MichelaMarzano pic.twitter.com/Zv41BNlYNz
— Alessandro Gassmann (@GassmanGassmann) 11 Novembre 2015
Teoria gender, le reazioni
Il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, ha deciso di offrire uno spazio alla Marzano sempre per il 14, nel mattino. In merito Rizzuto dichiara: “Non voglio entrare in polemiche di tipo politico ma volevo dare un segnale concreto perché l’Università è la casa della cultura, della scienza, il fondamento del vivere civile, ognuno è responsabile di ciò che fa. Come responsabile di un ateneo antico e prestigioso come quello di Padova non potevo che aprire le porte a un dibattito controverso e importante come quello lanciato da Marzano, dove ognuno deve sentirsi libero di argomentare”.
Il sindaco Bitonci ha voluto però replicare: “Nel marzo scorso, a Padova, si è tenuta una conferenza dal titolo “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, con ospite, fra gli altri, il professor Massimo Gandolfini, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e primario neurochirurgo dell’Ospedale Poliambulanza di Brescia.
Allora, il deputato di Sel, poi convenientemente passato al Pd, Alessandro Zan, parlò di “schiaffo alla città”, di “convegno omofobo”, di iniziativa che promuoveva “l’odio sociale”. La stessa Arcigay, a cui non è stata concessa la sala per una serata sul gender, organizzò un sit-in di protesta, per ostacolare lo svolgimento della conferenza sulla famiglia naturale e mettere il bavaglio agli ospiti”. Gassmann chiama inoltre in causa anche Matteo Renzi twittando: “@matteorenzi Padova, è normale che un comune neghi una sala per la presentazione di un libro,non ritenendolo eticamente accettabile?”.
Teoria gender, la pioggia di tweet
Ferruccio De Bortoli (ex direttore del Corriere della Sera): “Brutto il caso del comune di Padova che nega la sala per la presentazione del libro sul gender di @MichelaMarzano”.
Gad Lerner(giornalista): “L’università di Padova dovrebbe insorgere contro un sindaco becero come Bitonci che chiude la città a Michela Marzano”.
Loredana Lipperini(scrittrice): “La psicosi da gender non nasce oggi. E @MichelaMarzano ha ragione sull’indifferenza”.
Ivan Scalfarotto(PD): “A #Venezia si mettono i libri all’indice, a #Padova si nega lo spazio a @MichelaMarzano, che democrazia ha in testa la #destra in Italia?”.
Valentina Castaldini(portavoce nazionale NCD): “#Bitonci non conosce il valore del dialogo se nega sala a @MichelaMarzano per presentare il proprio libro #fattiedomande”.