Antonio Socci (Libero): ci sono più profezie sulla distruzione di Roma
Antonio Socci è una di quelle penne del giornalismo italiano con un grande curriculum in allegato. Direttore della scuola superiore di giornalismo radiotelevisivo di Perugia e autore di una quindicina di libri, scrive da anni su giornali notoriamente di destra: Il Foglio, Il Giornale e Libero. E’ dalle colonne di quest’ultimo quotidiano che lancia un grido di pericolo per Roma. La minaccia si chiama Isis ed il periodo di emergenza sarà il Giubileo.
Antonio Socci pensa a “stragi e distruzioni più devastanti che a Parigi”. Circostanze tragiche che prendono forza da “diverse “rivelazioni profetiche” di mistici e apparizioni mariane. E si tratta di “profezie” scritte e pubblicate assai prima della nascita dell’Isis. Da questo momento Socci comincia con una lunga elencazione di personalità che nel passato trattarono del tema ‘distruzione Roma’ o ‘crescita movimenti antisistema’. Come per il caso di “Anna Caterina Emmerich, mistica tedesca beatificata nel 2004 da Giovanni Paolo II”. Questa affermò: “Vidi guerre e sangue versato. Vidi un popolo feroce, ignorante intervenire con violenza, ma questo non durò a lungo”. Il popolo cosiddetto “ignorante”, secondo Socci potrebbe essere quello che alimenta il fondamentalismo nel Califfato.
“Messaggi da prendere con scetticismo”
Antonio Socci continua con gli uomini di chiesa. Ora è il caso di padre Hans Urs Von Balthasar, che prima di venir eletto cardinale, nel 1988, pubblicò un libro dal titolo “Erika“, una raccolta di libri “di suor Erika Holzach, una religiosa che era stata segretaria del professor Feiner, teologo e perito del Vaticano II”. Dentro “Erika”, il cardinale scrisse come “ci sarà una breve persecuzione ai cristiani da parte dell’ Islam”.
Antonio Socci sulla “minaccia delle minacce”
Poi, continua Antonio Socci, “la minaccia delle minacce”. A rivelarla è Pedro Régis, un contadino dello Stato di Bahia (Brasile), quando affermò, nel lontano 2008, dopo esser stato “vittima” di più apparizioni, come “gli uomini seguaci del falso profeta marceranno con grande furia in direzione del tempio santo. Lì ci sarà grande distruzione. La Chiesa piangerà e si lamenterà. In questo giorno sarà visibile una eclissi lunare”. Questo falso profeta, secondo Socci, sarebbe il califfo Al-Baghdadi, mentre la prossima eclissi lunare si dovrebbe verificare proprio in concomitanza del mercoledì nella Settimana Santa, nell’anno del Giubileo. Apriti cielo. Quindi ancora varie “profezie” (le quali, tuttavia, dovranno essere confermate dall’evidenza storica) che molti, fra cui l’editorialista di Libero, prendono in esame: “I nemici arriveranno dalla Via Appia e agiranno con grande furia. La morte sarà nella casa di Dio”. Oppure: “Il palazzo sarà sorpreso dall’ invasione furiosa e sanguinosa degli uomini dalla grande barba”. Ancora: “Gli uomini del terrore raggiungeranno il Vaticano. La piazza sarà piena di cadaveri. L’ umanità vedrà l’ azione malefica degli uomini dalla grande barba. Il Colosseo crollerà”. Infine: “Il trono di Pietro cadrà. La città dei sette colli sarà distrutta”.
Socci esamina, ma poi prende le distanze, affermando: “ovviamente sono ‘messaggi’ da prendere con le molle o anche con scetticismo. Speriamo che non si verifichino mai”. Una presa di posizione precauzionista, che forse eviterà ulteriormente il panico già salito a livelli parossistici dopo gli attentati di Parigi.
Daniele Errera