La legittima difesa secondo Giulia Bongiorno: “Estendere il diritto di far fuoco”
In una intervista rilasciata al quotidiano Libero l’avvocato Giulia Bongiorno ha detto la sua circa alcune delle vicende di cronaca civile, diritto e politica più controverse del momento.
Spaziando dalla legittima difesa della persona e dei beni privati per arrivare al suo attuale impegno editoriale e culturale riguardo l’emancipazione della condizione femminile, il giureconsulto non ha risparmiato critiche severe ai processi di riforma portati avanti dall’Esecutivo: “Renzi è un prestigiatore, pensi a cosa ha fatto con la corruzione: ha fatto credere alle persone di volerla combattere, poi ha cambiato la legge sul falso in bilancio”.
Giulia Bongiorno: “Serve una legge di disparità”
Al giornalista che, in atteggiamento incalzante, le ha chiesto un parere in merito alla recrudescenza violenta della microcriminalità nelle aree urbane e sulla possibilità di estendere i diritti legati alla legittima difesa del privato cittadino, la Bongiorno ha risposto proponendo una legge di disparità che allarghi le maglie della facoltà d’azione del privato in modo da creare un deterrente efficace: “Farei una legge di disparità per riequilibrare la situazione. Serve il diritto di aprire il fuoco su chiunque decida di introdursi in casa d’altri. Chi lo fa deve accollarsi la responsabilità delle conseguenze. Sarebbe un buon deterrente”.
Emancipazione femminile: “Basta parlare di uguaglianza di genere”
“È giunto il momento di smetterla di invocare condizioni di parità, perché solo con la disparità si può uscire dalla discriminazione: servono norme che diano diritti effettivi alle donne. È un risarcimento minimo dopo secoli di sudditanza”. Così Giulia Bongiorno ha descritto i concetti chiave della sua ultima fatica editoriale. L’effettiva uguaglianza, considerata una utopia di genere prima ancora che di classe, secondo l’avvocato che ha condotto Raffaele Sollecito all’assoluzione definitiva in Cassazione nel marzo 2015 e che oggi detiene la giurisprudenza difensiva di Carlo Tavecchio e del giudice Silvana Saguto, rappresenterebbe un facile alibi per non considerare le diversità sacrosante tra le possibilità di successo dell’uomo e quelle della donna all’interno di una società meritocratica, liberista e competitiva: “Le differenze sono di genere, non di ruolo. Forse noi siamo più emotive ma per il resto siamo uguali, e tutti possiamo fare tutto”.
Giulia Bongiorno: “Le intercettazioni andrebbero usate con parsimonia, di Renzi diffido”
Portato dall’intervistatore al desco ben imbandito delle questioni governative, l’energico penalista palermitano, “lavoro ininterrottamente. Ho studio e casa nello stesso palazzo, in modo da potermi occupare di mio figlio che a gennaio farà cinque anni”, ha voluto spezzare una lancia circa l’utilità del sistema delle intercettazioni telefoniche e ambientali: “Servono, ma vanno fatte con parsimonia. Ora sono usate troppo e come scorciatoia. Spesso sono usati piccoli brandelli e poi durante il processo magari ne emergono altre di senso opposto”. A margine, è arrivata anche la stilettata di fioretto per il premier Matteo Renzi definito un “abile comunicatore aiutato da una stampa ossequiosa”.
Riccardo Piazza