La Legge di Stabilità messa a punto dal Governo, passa con riserve il primo esame dell’Unione Europea secondo cui il testo è a rischio di non conformità con il Patto visto che, nel 2016, potrebbe esserci una “significativa deviazione” dall’aggiustamento richiesto verso il pareggio di bilancio. La Commissione infatti si è riservata di fare una nuova valutazione in primavera e chiede al nostro esecutivo di attuare le necessarie misure per assicurare il rispetto dei target. In una nota si legge che: “La Commissione continuerà a monitorare da vicino la convergenza con gli obblighi del Patto, in particolare in connessione con la valutazione del prossimo programma di stabilità”.
Legge di stabilità, Italia ha chiesto flessibilità
L’Italia aveva chiesto a Bruxelles maggiore elasticità nella gestione delle risorse, ma a questo punto la risposta arriverà in primavera. In quell’occasione, spiega la Commissione, si valuterà se le deviazioni richieste sono usate effettivamente per aumentare investimenti, se esiste un piano credibile di aggiustamento verso il pareggio e i “progressi su riforme. In ogni caso il commissario Moscovici, durante la conferenza stampa, ha comunque detto che l’Italia merita flessibilità.
Nel complesso, Moscovici ha definito le riforme italiane importanti e di qualità, e ha riconosciuto che è l’unico Paese che potenzialmente può disporre di tutta la flessibilità riconosciuta dal Patto di stabilità e crescita, cioè per le riforme, gli investimenti e i rifugiati. Continua: “Il nostro obiettivo da qui alla primavera 2016 è di verificare in che misura le riforme strutturali vengono realizzate e se possono sbloccare la flessibilità richiesta, così come per gli investimenti”.
La Finanziaria 2016 prevede un peggioramento del deficit strutturale dello 0,5% a fronte dell’impegno originario a ridurlo dello 0,1% del Pil. Per questo, specifica l’esecutivo Ue, “è a rischio di non rispetto del Patto di stabilità e di crescita, in particolare, sulla base delle stime macro-economiche della Commissione, c’è un rischio di deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine nel 2016”.
Padoan: Bruxelles riconosce lavoro del Governo
Bruxelles continuerà a monitorare “da vicino” i conti italiani. In particolare, chiede di rispettare l’obiettivo di bilancio a medio termine che corrisponde alla posizione di bilancio in termini strutturali che l’Italia deve raggiungere e mantenere per assicurare finanze pubbliche sostenibili e un margine di salvaguardia rispetto al tetto del 3% di deficit/Pil. Il ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, sostiene: “Bruxelles riconosce che anche grazie alle politiche del Governo la ripresa che si è manifestata nel 2015 accelera nel prossimo anno, contribuendo così al calo del debito. Il bilancio 2016 è stato costruito in modo coerente con il Patto di Stabilità e Crescita, rispettando i requisiti fissati dalla Commissione per la richiesta dei margini di flessibilità consentiti”.
Viene fatto un appunto anche in merito allo sgravio delle tasse immobiliari, cosa che non piace assolutamente a Bruxelles: “Le recenti decisioni per la tassazione sulla casa non appaiono in linea con l’obiettivo di avere una struttura dell’imposizione più efficiente spostando il carico fiscale dai fattori produttivi verso altri basi di reddito”.