Emma Bonino ritiene sbagliata un’azione di guerra in risposta alle stragi in Francia. La corsa all’opzione militare si prospetta “non solo inefficace ma addirittura controproducente” e per l’Europa un passo “che va nella direzione opposta all’esigenza di rafforzamento di una vera politica estera comunitaria”.
L’ex ministro degli Esteri nell’intervista al Mattino si dice contraria: “all’impiego dei soldati e ricorda che dal 2002 ci sono stati solo errori”. “Preoccupa – continua Emma Bonino – il ritorno del vocabolario di guerra che giustificò gli interventi di Bush”. “La Francia ha attivato l’articolo 42 del Trattato di Lisbona, che implica una iniziativa intergovernativa e bilaterale: significa che adesso si svolgeranno trattative dirette tra Parigi e i singoli Paesi tesi a verificare cosa ciascuno di essi potrà mettere a disposizione”.
Emma Bonino: “Fallimento evidente dell’intelligence”
“A preoccuparmi è che non si vogliano vedere altre lezioni che ci arrivano da questa tragedia. A cominciare da un fallimento evidente, quello dell’intelligence. È più che evidente che gli 007 delle singole nazioni non comunicano tra loro. E visto che non siamo di fronte a un pazzo isolato che spara a caso ma all’azione di una forza strutturata e organizzata nel tempo, mi aspetterei che l’Europa metta mano a una organizzazione unitaria e ben integrata dei servizi segreti, più che a una coalizione anti-Isis che peraltro già esiste e ha dato finora risultati perlomeno discutibili”.