La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex premier Silvio Berlusconi e altre 30 persone, tra cui Karimam El Mahroug. L’accusa è di corruzione in atti giudiziari nell’ambito del cosiddetto fascicolo Ruby ter. La richiesta di rinvio a giudizio dovrà ora essere vagliata dal Gup.
“Il sistema prostitutivo organizzato per le serate ad Arcore – hanno spiegato il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Luca Gaglio e Tiziana Siciliano – è già stato confermato dalla Cassazione con la sentenza che ha assolto Silvio Berlusconi dalla concussione e dalla prostituzione minorile”.
Ruby ter, gli indagati
Sull’istanza si esprimerà quindi il gup di Milano, che dovrà fissare l’udienza preliminare. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dai pm Siciliano e Gaglio, erano state chiuse lo scorso 30 giugno. Tra gli indagati ci sono quindi 21 ragazze che parteciparono alle serate di Arcore, l’avvocato Luca Giuliante, ex legale di Ruby, e l’ex compagno della marocchina, Luca Risso, accusato di riciclaggio. Berlusconi, secondo l’accusa, avrebbe comprato il silenzio delle ‘olgettinè versando loro un totale di quali 10 milioni di euro, tra denaro contante, case, auto e altri benefit. Circa sette milioni sarebbero finiti alla stessa Ruby. In cambio, il leader di Forza Italia avrebbe ottenuto dichiarazioni a lui favorevoli nell’ambito dei processi in cui è stato assolto. Il gip di Milano, lo scorso 6 novembre, aveva archiviato 13 posizioni, tra cui quelle degli avvocati dell’ex premier Niccolò Ghedini e Piero Longo, accogliendo la richiesta dei pm.
Ruby ter, le reazioni
Tutta Forza Italia si stringe attorno al suo leader e definisce la richiesta “un’ulteriore conferma di una persecuzione giudiziaria nei confronti di Berlusconi”. “La Procura di Milano, usando ancora una volta gli strumenti di cui dispone a fini di lotta politica, non perde occasione per attaccare senza alcun ritegno e senza il senso della realtà Silvio Berlusconi. Anche in questo caso l’accusa è assurda, marziana, grottesca. Siamo certi che il presidente di Forza Italia dimostrerà in modo incontrovertibile la sua estraneità” afferma Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera. “Per il resto – prosegue l’azzurro – non possiamo che constatare, e lo diciamo con grande amarezza, che l’Italia non sarà mai un Paese normale fintanto che l’ordine giudiziario, importante e fondamentale per una democrazia, trasformatosi in potere, sarà usato così, in modo deviante, come arma contro l’avversario politico di turno”. “E l’avversario politico, il protagonista dello scenario nazionale, il leader del centrodestra, da ventuno anni, è solo e soltanto Silvio Berlusconi. Stop a questa barbarie, certa magistratura non faccia lotta politica”.