Sondaggio Terrorismo: il 52% teme attentati in Italia

Sondaggio Terrorismo, il 52% degli italiani teme attentati nel nostro paese

Il sondaggio settimanale dell’istituto Ixè trasmesso dal talk mattutino, Agorà, è dedicato al terrorismo e agli ultimi drammatici avvenimenti di questi giorni. Sicuramente osservando i dati, vien fuori un quadro magmatico ancora in evoluzione.

Sondaggio Terrorismo: italiani divisi su un eventuale intervento militare contro l’Isis

Il primo dato che è bene sottolineare con la matita rossa riguarda il timore del campione verso l’esposizione del nostro Paese al rischio attentati. Gli attentati di Parigi ma anche quella contro l’aereo russo hanno profondamente segnato l’opinione pubblica che evidentemente non si sente più sicura. Per tale ragione il 52% dichiara di temere azioni dell’Isis mentre il 47% professa ottimismo.

Pare certo per la maggioranza assoluta (56%) il fatto che gli attentati parigini sono stati il detonatore per una nuova guerra. Forte è la chiave di lettura che vede questi come l’11 settembre europeo.

Molti analisti hanno portato alla ribalta, per l’ennesima volta, il concetto di guerra di religione, si pensi per esempio al titolo di Libero o le riflessioni di Oriana Fallaci del post 11 settembre rispolverate sui social. Cosa ne pensano gli intervistati? Il 56% dichiara di non aver paura della religione islamica mentre  il 51% sostiene l’esistenza di un Islam moderato ( quesito nel quale cresce la soglia dei non so). Si contrappone a questa idea tollerante e moderata circa il 40%.

 

Situazione fluida per quanto riguarda un eventuale intervento italiano contro l’Isis. Ad oggi, il 50% si dichiara contrario, l’11% non sa (ed è qui l’ago bilancia) e il 39% è per il sì. L’argomento sicurezza, come si legge nel cartello in chiusura la sicurezza è ritenuto, in questo momento storico, prioritario, per usare la terminologia della rilevazione non ha prezzo (opinione del 25%). Stessa percentuale per chi ritiene utile chiudere le frontiere per esigenze di anti terrorismo. Il 18% si dichiara disposto ad essere maggiormente controllato, il 16% vorrebbe l’introduzione di leggi speciali mentre il 14% sostiene che la libertà è sacra e non è disposto a cambiare le sue abitudini.