Anche lui alla fine è tornato, dopo Rutelli disgraziatamente ricandidato nel 2013 contro Alemanno, e battuto, dopo il ritorno già diversi anni fa di Cacciari a Venezia, vincente contro i DS stessi, dopo la seconda vita di Bianco a Catania, ecco un altro protagonista indiscusso della stagione dei sindaci dei primi anni ’90 tornare alla ribalta, deciso a non regalare alle nuove generazioni la ribalta
Bassolino, dal PCI a re di Napoli e della Campania
Come altri leader che poi hanno trasceso i confini di partito, anche Bassolino viene in realtà dal cuore della politica partitica, dal PCI nel suo caso.
Avendo 68 anni, è del 1947, ha avuto il tempo di percorrere il cursus honorum di un vero politico della sua epoca.
Consigliere regionale nel 1970, segretario della federazione di Avellino del Pci nel 1971, segretario comunista della Campania nel 1976, membro del comitato centrale del partito nel 1972, responsabile per il Mezzogiorno e successivamente per il Lavoro. Eletto alla Camera dei deputati nel 1987, diviene sindaco di Napoli nel tormentato e rivoluzionario 1993 battendo Alessandra Mussolini al ballottaggio. Erano le seconde elezioni con il nuovo sistema elettorale, i sindaci erano destinati a divenire delle star e non più delle grigi emanazioni de giochi di palazzo, e Bassolino ha egregiamente svolto il suo ruolo politico riuscendo anche a vendere una narrazione di Napoli protagonista di un nuovo Rinascimento.
Viene riconfermato nel 1997 e contemporanemente accetta di essere anche ministro del Lavoro nel 1998, ancora sindaco di Napoli rieletto, poi il salto a presidente della Regione Campania nel 2000, riconfermato con un grandioso 61 per cento nel 2005. Alla fine del mandato nel 2010 aveva rappresentato da 17 anni Napoli e la Campania come nessun altro.
Bassolino, freddezza nel PD dopo la ri-discesa in campo
E ora, di nuovo la discesa in campo per Napoli. Si è affidato ai social per annunciarlo:
Su Facebook ha scritto che la città di Napoli soffre di una grave crisi e che si deve raccogliere le forze migliori e valorizzare le energie giovani, si deve unire Napoli sconfiggendo le divisioni. Un discorso in puro politichese che non lascia trasparire la sua tenacia nella lotta che dovrà intraprendere, non solo contro l’uscente De Magistris, ma anche nel PD.
Infatti dovrà prima di tutto sostenere le primarie, già altri protagonisti del PD napoletano si stanno facendo avanti, come Ranieri, già candidato alle elezioni percedenti, e poi Cozzolino, suo collaboratore e parlamentare europeo.
Anche i più giovane Migliore, passato da SEL alla corte renziana, già tra i papabili per la regione, potrebbe essere della partita il 20 marzo, la data più probabile per le primarie.
E del resto al Nazzareno, a quanto pare, questo ritorno di un vecchio protagonista della politica non è gradito, non sarebbe su di lui che Renzi punterebbe.
La strada si fa in salita per Bassolino