Tutti contro Grillo, l’economista Roubini: “Se avanza M5S trema tutto l’euro”
Beppe Grillo fa paura. Non solo a Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Ma anche all’intera Europa. E’ l’economista Nouriel Roubini, intervistato da Repubblica a lanciare l’allarme. “Se il M5s risulterà il primo partito il governo Renzi sarà a fortissimo rischio. Altrettanto se Grillo arriverà secondo a breve distanza, il che mi pare probabile vista la trasmigrazione di voti da Forza Italia”. Non solo il governo italiano sarà a rischio a suo avviso, ma anche l’intervento della Bce. “Perchè Francoforte – si chiede Roubini – dovrebbe gettare una ciambella di salvataggio a un governo che considera le procedure per deficit eccessivo come una barzelletta? È probabile che se Grillo vincerà, lo spread salirà ancora. Il balzo in sei giorni da 150 a 180 con l’aumento dei tassi dei Btp dal 2,9 al 3,2%, non è accaduto a caso: c’è stata è vero la sorpresa negativa del calo del Pil, ci sono stati i peggioramenti di opinione di alcune istituzioni finanziarie sui fattori di rischio italiani e spagnoli, ma c’è soprattutto la crescita di Grillo. Una vittoria del M5s metterebbe in grave difficoltà la tenuta del governo. Non escluderei che Renzi, in situazioni estreme, potrebbe arrivare a dimettersi”.
Dello stesso avviso di Roubini è Jospeh Daul, presidente del Ppe, intervistato dal Messaggero. “Se vince Grillo c’è il pericolo di veder vanificati i progressi fatti dall’Italia grazie a austerità e riforme: se i mercati cominciano ad aver paura, l’aumento dei tassi di interesse può diventare catastrofico”. Per Daul “Le Pen e Grillo sono la stessa cosa: dei populisti. E il populismo è il caos e la guerra. Lo dico da cittadino dell’Alsazia, una regione per la quale si sono combattute due guerre”.
A Daul risponde indirettamente la stessa leader del Front National francese, Marine Le Pen. “Credo che a Bruxelles siano nel panico. Infatti contro di noi hanno mobilitato tutto e tutti, politici ed editorialisti, industriali ed ecologisti. Ma ci hanno fatto un favore: così hanno trasformato le elezioni europee in un referendum sul Fn”.