Primarie Pd, Renzi propone una moratoria. Antonio Bassolino: “Non si cambiano le regole a treno già partito”
Il premier-segretario Matteo Renzi, nel suo discorso alla direzione del Pd, ha affrontato la già molto discussa questione delle primarie per il suo partito in vista delle elezioni amministrative 2016. Per il momento il presidente del Consiglio ha parlato di moratoria, una sospensione della discussione sulla consultazione popolare: di primarie se ne parlerà “a suo tempo” in quanto non è possibile rimanere “disassati” di fronte alle richieste dei cittadini.
“Propongo di discutere fino al 10-15 gennaio di elezioni amministrative e anche della questione delle primarie ma proporrei il 20 marzo come data nazionale per fare le primarie” – ha dichiarato Renzi per poi aggiungere: “Parleremo anche di questo, scegliamo dei tempi. Io propongo una moratoria almeno fino a gennaio. Mentre stiamo a discutere di grandi temi internazionali non diamo l’idea che la discussione sia su quando facciamo il congresso e primarie. Va benissimo ma non diamo l’idea di essere, rispetto alle opinioni dei cittadini, totalmente disassati. Quando dovremo fare un bilancio sulla nostra stagione non lo faremo sul modello di regolamento 27″.
Critiche dalla minoranza dem, Speranza: “I problemi politici si affrontano con la politica”
Il premier intanto deve affrontare la spinosa questione della ricandidatura di Antonio Bassolino a Napoli e le critiche che si sono già sollevate da parte della minoranza dem a seguito dell’ipotesi di introduzione di una norma che vieti agli ex sindaci di candidarsi alle primarie. “I problemi politici si affrontano con la politica, non cambiando le regole” ha detto in merito Roberto Speranza. A fargli eco Nico Stumpo che ha definito questa norma “Una decurtazione delle libertà personali. Servono soluzioni politiche non raggiri burocratici”.
“Basterebbe dire a Bassolino di non candidarsi e basta, mi pare sia una norma ad personam. Poi se lui debba candidarsi o no è un altro discorso”, sono invece le parole di Rosario Crocetta, pronunciate prima di entrare al Nazareno per il vertice del partito.
Da fronte opposto la stessa critica a Renzi riguardo Bassolino arriva da Gaetano Quagliarello: “Nulla mi accomuna politicamente a Bassolino e farò campagna elettorale contro di lui se si candiderà a primo cittadino. Ma che un segretario del Pd che non ha impedito la candidatura di Vincenzo De Luca, di fatto ineleggibile per via della legge Severino, pensi di escogitare cavilli per escludere Bassolino dalle primarie in quanto ex sindaco, più che di sceneggiata sa di purga staliniana”.
La risposta di Bassolino: “Non si cambiano le regole quando il treno è già partito”
Nel frattempo ha risposto al premier Renzi lo stesso protagonista della vicenda, l’ex sindaco di Napoli Bassolino, che a Repubblica ha detto: “Io sono candidato alle primarie del centrosinistra. Io non mi faccio fuorviare. Io resto calmo. Anche perchè non credo che ci sia un politico bravo come Renzi dietro questa idea, singolare, di cambiare le regole del gioco quando il treno è già partito”.
Ha poi aggiunto: “Le frasi della Serracchiani sono sbagliate, infatti. Penso davvero che la saggezza del segretario nazionale, che è un figlio delle primarie, alla fine imprima una correzione. Francamente, leggevo il giornale e stentavo a credere che certe cose fossero state dette sul serio. Io ho fatto un gioco aperto, leale. Si facciano avanti gli altri. E a sera cosa succede? Che delle “fonti anonime” fanno sapere che io non sarei il candidato di Renzi? Ma le fonti anonime – conclude – non sono roba di un grande partito“.