Un risultato più che soddisfacente quello raggiunto nelle primarie dall’ormai candidato sindaco di Latina Enrico Forte, il quale ha battuto l’avversario Paolo Galante con 795 voti in più. Forte ha infatti vinto guadagnandosi il 56% delle preferenze espresse dagli elettori del Pd – in 6mila recatisi ai seggi allestiti nella città pontina, un numero davvero alto che ha fatto guadagnare al partito ben 12mila euro – contro il 44% di Galante.
“Abbiamo vinto perché c’è una squadra e non siamo sazi. Basta personalismi, da oggi prevale il “noi”“, è il commento a caldo di Forte dopo la vittoria. Secondo il candidato sindaco, in questa competizione – che ha avuto un’affluenza particolarmente alta, più alta rispetto alle scorse primarie tra Moscardelli e De Marchis del 2010 – chi ha votato ha voluto preferire “un lavoro che nasce dalla cultura e dai valori del Pd, dalle modalità con le quali si è affrontata questa campagna e cioé il viaggio nella Città, l’incontro con le associazioni e le persone. E’ stata riconosciuta la bontà di un lavoro che dovremo approfondire nei prossimi mesi, ma è una base di partenza significativa”.
Enrico Forte: “C’è bisogno di una guida politica per Latina”
Forte ha poi continuato a commentare la scelta fatta dagli elettori e il motivo che li ha spinti a preferire lui su Galante: “Per l’evoluzione che ha avuto la candidatura di Galante non era chiaro se la sua fosse un’opzione civica, politica o imprenditoriale. Ho sempre ribadito che la mia era un’opzione politica e ora c’è bisogno di una guida politica per Latina, perché c’è la necessità di costruire un’alternativa dopo 20 anni di destra, che deve essere capace di aprirsi alla società e costruire percorsi di legalità, trasparenza amministrativa e competenza. Il Pd rappresenta questo – ha aggiunto – e io mi sono candidato come esponente del Pd senza travisarmi. L’elettorato non vuole avventure ma chiede alla buona politica trasparenza, onestà, ascolto, capacità di affrontare e risolvere i problemi”.
Anche se l’appoggio dei votanti Pd è stato fondamentale, Forte è ben consapevole che per vincere questo non basterà. Sostiene infatti che sia necessaria un’apertura ai “settori moderati”. “Tanta gente che in passato ha votato in buona fede per il centrodestra oggi è disillusa sulla capacità di governo della destra. Dobbiamo rivolgerci a questi settori e costruire con loro un’alleanza, perché pur votando per 20 anni da quella parte chiedono anche loro un cambiamento a Latina. Ci sono forze della società, come quelle del volontariato, l’associazionismo e quelle culturali, con le quali dobbiamo interagire anche se non aderiscono al Pd. A sinistra del Pd invece non è chiaro cosa ci sia, anche i processi nazionali non sono definiti”. Per raggiungere veri obiettivi è altrettanto necessario per Forte costruire un “patto del Pd con le forze della società, il mondo del volontariato associativo, la cultura e le imprese. Un patto chiaro, su pochi punti programmatici facilmente raggiungibili”.
Latina, d’altronde, ha delle priorità che il vincitore delle primarie conosce bene: “Il tema del funzionamento della macchina amministrativa è essenziale: se non le ridiamo ordine sarà utopico raggiungere tutte le cose che immaginiamo di fare. I rifiuti sono un’altra delle emergenze più evidenti. Questa città ha una raccolta differenziata intorno al 30%, una cosa che grida vendetta”.
Forte – in conclusione – è sicuro che dell’appoggio che gli darà Claudio Moscardelli, il senatore Pd che ha appoggiato Galante ma della cui “lealtà politica” si definisce certo. La vera sfida sarà, a quanto pare, quella con il MoVimento5Stelle: “Il Pd in questi anni è stato all’opposizione in questa città, non è alleato con alcun potentato e non è mia intenzione aprire ad alleanze con presunti potentati locali. La sfida è quella di un rinnovamento profondo, già dalla lista per le amministrative, e spingere a fondo sul tema della trasparenza nelle scelte amministrative e della partecipazione in queste scelte, a partire dall’urbanistica e il bilancio. Su questo possiamo accettare la sfida con il Movimento 5 Stelle senza temere nulla”.