Consulta, ennesima fumata nera
Ancora un nulla di fatto per l’elezione dei giudici costituzionali di nomina parlamentare. Hanno votato 877 parlamentari su 951 aventi diritti. Gli assenti sono stati solo 74. Il più votato è stato, con 536 voti, Augusto Barbera, 511 ne ha raccolti Francesco Paolo Sisto, 492 Giovanni Petruzzella e 140 il candidato del M5S Franco Modugno. “La spartizione delle poltrone in perfetto stile Partito della Nazione ha fallito: se vogliono cambiare metodo ed arrivare al ‘metodò 5 stelle noi ci siamo e penso che oggi noi siamo più che mai necessari” afferma il deputato M5s, Danilo Toninelli, commentando la fumata nera per la Consulta.
Chi erano i candidati
Per il PD il nome prescelto era quello del professor Augusto Barbera, Forza Italia aveva proposto Francesco Paolo Sisto. mentre l’area centrista aveva candidato il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella. I Cinquestelle hanno invece votato per il costituzionalista Franco Modugno.
Sono da sostituire Sergio Mattarella, nel frattempo diventato Capo dello Stato, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, il primo nominato dal centrosinistra e gli altri due dal centrodestra.
Profili dei candidati
Il Professore Augusto Barbera, giurista classe ’38, ha confermato la sua disponibilità al Partito Democratico che ha quindi annunciato ufficialmente la sua candidatura. Per Forza Italia sembra ormai certa la candidatura di Francesco Paolo Sisto, già presidente della commissione affari costituzionali. Per il MoVimento 5 Stelle, invece, dopo la candidatura in un primo momento di Felice Bisostri, pare ora favorito Franco Modugno, professore emerito alla Sapienza. Il cambio di rotta di grillini è dovuto soprattutto alla scomodità del nome di Bisostri e dell’enorme ostruzionismo che poteva facilmente incontrare. Per l’elezione di ogni singolo giudice, infatti, servono non meno di 570 voti e nessuna forza politica può raggiungere un tale consenso senza alleanze.
Bisostri, inoltre, avrebbe un netto contrasto con le possibili funzioni di Giudice Costituzionale, dato che è il protagonista del ricorso contro l’Italicum dopo aver già agito contro il porcellum. Il PD non avrebbe mai accettato la candidatura di Bisostri dato il suo troppo netto contrasto con l’Italicum, e quindi i grillini hanno ripiegato su Franco Modugno che ha una posizione molto più morbida.
L’accordo su Modugno con il PD, comunque, potrà andare in porto solo se l’assemblea online del MoVimento aprirà alla candidatura di Barbera: in caso contrario, il PD potrebbe ripiegare su un’asse con Forza Italia per l’elezione di Sisto che, senza l’appoggio del PD o di Forza Italia, non ha la minima speranza di essere eletto. Tutto passerà dall’assemblea dei grillini, condizione accettata ob torto collo dal premier, ma che potrebbe facilmente sbloccare la situazione e provvedere all’elezione dei giudici già alla prima seduta.
Francesco Di Matteo