“Com’è andata stamattina? Iniziato processo, tutti imputati presenti tranne l’imputato vero: il mio libro. Non ho voluto mostrarlo, per non creare imbarazzo leggendo i documenti che ci sono dentro”. Lo dichiara al programma di Rai Radio2 Un Giorno da Pecora Gianluigi Nuzzi, parlando dell’inchiesta Vatileaks2, che lo vede tra gli imputati. I conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari hanno poi chiesto al giornalista, autore del libro ‘Via Crucis‘, dove fosse seduto stamattina in aula. “Su di una panca, al lato della corte. Alla mia sinistra avevo il cancelliere, alla destra Fittipaldi, alla destra Chaouqui e Balda”. Lei si è lamentato di non potersi rivolgere al suo avvocato. “Mi hanno assegnato un avvocato d’ufficio, che ho conosciuto stamattina alle 8.30 in albergo. Me lo ha assegnato il Vaticano”. Come si chiama? “Palumbo, il nome di battesimo non me lo ricordo. L’ho nominato avvocato di fiducia” Ha letto le carte che la accusano? “Posso solo andare dall’avvocato e consultarle, ma non posso fare le fotocopie e leggermele a casa. Volevo renderle pubbliche queste carte. Ho potuto leggerle solo stamattina in hotel, un centinaio su cinquecento totale”, ha detto Nuzzi a Radio2. Lei rispetta il Vaticano dopo quanto le sta accadendo? “Rispetto la corte e i giudici. E rispetto il Vaticano, quello sano. C’è una casta che ha dei privilegi e c’è del malaffare, e poi c’è la Chiesa di tutti”. Alcuni pensano che l’uscita contemporanea del suo libro insieme a quello di Emiliano Fittipaldi (‘Avarizia’, ndr), sia una strana coincidenza. “Io Fittipaldi non lo conoscevo, l’ho conosciuto stamattina in aula, ci siamo dati una franca stretta di mano”. Cosa ne pensa del Cardinal Bertone? “Con Bertone non prenderei nemmeno un bicchiere d’acqua, altro che un caffé”, ha concluso Nuzzi a Radio2.
L’ipotesi dell’estradizione
“Se sarò condannato in Vaticano? Io immagino di esser prosciolto dal Vaticano, ma se dovessi esser condannato e se il Vaticano richiedesse l’estradizione all’Italia, credo sia scontato che il mio paese respinga questa richiesta, visto che mi si attribuiscono dei reati che qui non sono tali”. Se fosse condannato, andrebbe in carcere? “Io mi presenterei e andrei anche in carcere, certamente. Ma sono sereno: ho fatto il mio lavoro in modo corretto”. Questo processo si svolgerà in modo particolarmente veloce: dovrebbe terminare già entro l’8 dicembre. “Sono stato rinviato a giudizio sabato, mi hanno comunicato il nome dell’avvocato sabato, e lunedì alle 10.30 eravamo già in udienza. Non è che bisogna fare in fretta per forza, concludere entro l’8 dicembre, perché c’è il Giubileo. Bisogna accertare la verità dei fatti, deve esser quello l’obiettivo”, ha detto Nuzzi a Radio2 Un Giorno da Pecora.
Nuzzi e Monsignor Balda
“I messaggi via what’s app di Monsignor Angel Lucio Vallejo Balda? Vediamo cosa dice lui aula, al momento – afferma Nuzzi – preferisco astenermi. E’ vero che mi ha mandato delle sue foto in tuta mimetica, e questo testimonia il nostro rapporto confidenziale. Era un cazzeggio, mi ha mandato queste foto per farmi vedere che aveva un aspetto anche diverso da quello del pio sacerdote”.