Dal Consiglio dei Ministri via libera al decreto Cultura

Pubblicato il 22 Maggio 2014 alle 19:44 Autore: Massimo Borrelli

Arriva l’ok al decreto Cultura da parte del Consiglio dei Ministri. Scatta l’introduzione dell’artbonus, un “sistema di incentivi fiscali, sul modello ecobonus, a favore dei privati che decidono di fare donazioni, mecenatismo”, secondo quanto annunciato dal ministro Dario Franceschini al termine del CdM.

Il decreto, secondo il ministro “rivoluziona il rapporto tra pubblico e privato nella cultura”. Soddisfatto anche Renzi: “Artbonus molto interessante, presto ddl delega del settore”.

Nel decreto cultura è previsto un credito d’imposta del 65% in tre anni. Misure anche per Pompei, la Reggia di Caserta, il turismo e il cinema.

Per Pompei ci saranno 20 nuovi progettisti, oltre ad altre misure volte ad accelerare la progettazione “senza toccare i controlli di trasparenza e legalità” . Per la Reggia di Caserta si prevede invece la nomina di un commissario, per affrontare il problema che vede la Reggia occupata al 20% dal museo e all’80% dalle istituzioni.

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Un commissario anche all’Enit, per riformare un ente ritenuto “inadeguato per le esigenze del turnismo italiano”. Le prime azioni saranno volte a liquidare ‘Promuovi Italia’ e a riorganizzare l’ente rendendolo uno strumento “adeguato ed efficiente”. Approvato anche un credito d’imposta del 30% per ristrutturare gli hotel ed un altro 30% cumulabile per digitalizzare le strutture ricettive.

Le misure per il cinema sono volte ad innalzare il ‘tax credit’ da 5 a 10 milioni, per evitare che ciò impedisca “alle grandi produzioni straniere di venire nel nostro Paese”.

Massimo Borrelli

 

L'autore: Massimo Borrelli

Nato a Salerno, laureato in Giurisprudenza, ho frequentato il Master in Diritto delle Telecomunicazioni a Madrid. Da sempre appassionato di Politica e Web, sono riuscito a conciliare queste due passioni dedicando il mio tempo libero al Termometro Politico, testata online indipendente e senza bandiere. Seguilo su Twitter @borrellimassimo e su G+ Massimo Borrelli
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