Raccolgo il grido di dolore di Speradisole:
Tanti, tantissimi sono gli incontri trai vari capi di Stato europei. Tante, tantissime parole che vengono spese sul tema dell’economia, del rigore, dei sacrifici, dello spread.
Mai che si parli di povertà, quella vera, quella che fa crescere le gente alle mense dei poveri, quella discreta che viene tenuta nascosta, quella che quando proprio non se ne può più si ruba al supermercato. Quella che fa frugare nella spazzatura dei mercatini alla ricerca di un gambo di sedano o di una mela mezza buona, quella che fa morire di freddo.
Gente che muore di freddo, come è successo durante le forti nevicate delle prime settimane di febbraio ed il gelo conseguente, . E’ possibile che ciò succeda in un paese civile come il nostro? Saranno i cosiddetti clochard, ma sono esseri umani, come mai si sono ridotti in quello stato? Non credo che sia una scelta volontaria.
Se si vanno a leggere le loro storie sono persone lasciate sole, disperate perché hanno perso la casa, si sono separati o hanno perso il lavoro o disperati stranieri privi di tutto.
In Italia secondo i dati Istat, sarebbero 3 milioni i cittadini in povertà assoluta,( il 4,6% delle famiglie) e altri 8,3 milioni di persone (l’11% delle famiglie) sarebbero in condizioni di povertà relativa.
Se si sommano le due percentuali delle famiglie povere o quasi povere si raggiunge il 15,6% . Una percentuale da “partito politico”. Una percentuale che supera abbondantemente la maggior parte dei partiti e partitini esistenti o sopravvisuti.
Non ne sento quasi mai parlare, solo quando qualcuno di questi poverissimi viene trovato morto. Credo che sia un impegno civico e non un problema da lasciare esclusivamente alla Caritas o alle comunità cattoliche o ai volontari.
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