E’ prevista per domani una nuova elezione di parte della Corte Costituzionale, alla quale mancano gli ultimi tre giudici: infatti per il momento la Consulta è composta solo di 13 elementi anziché 15 come previsto dalla Costituzione, un numero che basta ad assicurarne l’operatività finché il Parlamento, riunito in seduta comune, non scelga i rimanenti giudici.
Su questo difficoltoso punto un’altra cosa che sembra prevista è proprio – sul suddetto voto – una nuova fumata nera, poiché sono ancora molte le divergenze interne all’Assemblea sulla scelta nei nomi papabili e, dato anche l’alto quorum richiesto per questa elezione, è necessario trovare la quadra al più presto.
Consulta, Renzi punta su Barbera ma gli mancano i voti
Il premier Matteo Renzi ed il Pd – almeno la maggior parte – hanno fatto la loro proposta rappresentata dal nome di Augusto Barbera, una personalità su cui puntare molto data la sua posizione favorevole riguardo l’Italicum: il giurista ne suggerì infatti l’adozione “senza correzioni”. Solo che i voti sono ancora troppo pochi e il presidente del Consiglio potrebbe superare l’impasse se giungesse a qualche compromesso con il Movimento 5 Stelle. I grillini, da parte loro, hanno anch’essi il loro nome ed è quello di Franco Modugno, una personalità che piace anche a Sel ma che non va bene al presidente del Consiglio. Un altro nome papabile per il M5S è poi quello del referendario Giovanni Guzzetta, ma al posto di Barbera voterebbero anche Massimo Luciani.
Dall’altra parte Forza Italia punta su Francesco Paolo Sisto, anch’egli favorevole alla nuova legge elettorale. Più complessa è invece la situazione riguardante il nome del candidato centrista pro-Italicum e presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, il quale sarà tra pochi giorni soggetto alla decisione del Gip di Catania su un eventuale rinvio a giudizio: nell’attesa i suoi sostenitori potrebbero astenersi sugli altri nomi. Necessari per Renzi sono anche i voti della Lega, la quale appoggerebbe i nomi del premier in cambio dell’elezione dell’ex senatore Leo alla Corte dei Conti. Come finirà?