Rivoluzione in casa Pd. Dall’inizio del 2016 il partito del segretario-premier sarà oggetto di un cambiamento radicale: “tra gennaio e febbraio cambio tutto”, ha spiegato infatti Matteo Renzi nelle riunioni di questi giorni.
Il cambiamento sarà necessario per affrontare la crisi che il partito sta vivendo in questo ultimo periodo: calo degli iscritti, sezioni e dirigenti locali. Ma già da questo fine settimana il partito del premier si troverà ad affrontare un primo esame in piazza, i banchetti di questo fine settimana saranno la prova di un PD capace ancora di coinvolgere iscritti e militanti. I banchetti d i sabato e domenica sono già 1200, con uno sforzo organizzativo senza precedenti dall’inizio della segreteria di Renzi.
La concentrazione delle energie sull’esecutivo e la marginalizzazione delle dinamiche di partito ha portato infatti al distacco con la base. La distinzione potrebbe essere utile al momento del voto: con l’Italicum e l’abolizione del Senato, i cittadini saranno chiamati a giudicare le capacità del governo e non la tenuta del partito. Ma in sede di campagna elettorale per le amministrative e per il referendum costituzionale la mobilitazione del segretario e dell’esecutivo non sono sufficienti, ci vuole un partito che sostenga la campagna, e costruisca i comitati.
Pd, rivoluzione segreteria nel 2016
All’inizio del 2016 arriverà anche la svolta in segreteria, che come ha annunciato Renzi verrà ridotta: “così com’è oggi è la fotocopia del governo, non serve a niente. Perché devo avere il responsabile dell’Agricoltura quando ho il ministro dell’Agricoltura…”. E’ quasi certa la conferma dei due vicesegretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini, mentre potrebbe essere trasformata la struttura del comitato esecutivo che dovrebbe avere, secondo Renzi, una doppia funzione: da una parte il raccordo tra partito-governo e Parlamento; dall’altra l’organizzazione sui territori. E sono proprio i territori a preoccupare maggiormente sulla tenuta del PD: a gennaio verranno individuati i candidati per Roma e Napoli, due candidature, dicono al Nazareno, che daranno il segno del cambiamento, anche se i nomi non ci sono e incombono le primarie.
Pd, la grana segretario-premier
Bersani e Cuperlo vorrebbero inoltre che segretario e premier fossero due entità diverse. Serve un segretario che stia sul territorio: “A Renzi chiedo di non sottovalutare la perdita di senso di una comunità – afferma l’ex presidente del Pd a Repubblica – Pensare che i problemi dipendano solo dal doppio incarico può consolare ma non convince. Al congresso mi sono battuto per una distinzione dei ruoli. Continuo a credere che sarebbe meglio ripensarci, ma non ci si può fermare a questo”.
Pd, in arrivo la Leopolda
Ma la rivoluzione del PD passa anche dalla Leopolda l’11-12 e 13 dicembre, la kermesse politica che ha lanciato il premier. Si è anche discusso se quest’anno per la prima volta potesse comparire il logo del Partito democratico, creando un collegamento diretto tra Renzi e il Pd. Alla fine si è deciso che la Leopolda dovesse rimanere un luogo “aperto a tutti” – ha precisato Debora Serracchiani. Il titolo sarà “Terra degli uomini” e l’organizzazione sarà affidata anche quest’anno al ministro Maria Elena Boschi. Nessuna bandiera PD quindi, anche se l’ex segretario Pierluigi Bersani aveva aperto alla possibilità di essere presente in caso contrario: Se c’è la bandiera del Pd potrei anche andare alla Leopolda. Dove ci sono le bandiere del Pd, io ci vado. D’altronde, si resta segretari a vita”.