Lavoro: le retribuzioni crescono dell’1,2%, minimo da 1982
Ad Aprile le retribuzioni contrattuali orarie si sono arrestate in confronto a marzo, salendo, rispetto ad aprile 2014, solo dell’ 1,2%. A rivelarlo è uno studio dell’Istat, secondo il quale ci troviamo di fronte alla crescita annua più bassa da quando esistono le serie storiche ricostruite, cioè dal 1982.
Nonostante la crescita degli stipendi sia in discesa, arrivando a toccare il tasso di variazione più basso da trentadue anni, l’aumento dei salari risulta doppio rispetto all’inflazione. L’inflazione, infatti, ad aprile si registra pari allo 0,6%, permettendo agli italiani un più deciso potere d’acquisto.
In riferimento ai vari macrosettori, ad aprile le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento dell’1,6% per i dipendenti del settore privato, mentre per i dipendenti della pubblica amministrazione la variazione è nulla. I settori che ad aprile vantano un maggior incremento sono quelli che riguardano l’agricoltura, la gomma, la plastica, la lavorazione dei metalli non metalliferi e le telecomunicazioni.
Lo studio ha poi rilevato che i dipendenti in attesa del rinnovo del contratto costituiscono il 61,6% nel totale dell’economia e del 50,3% del settore privato. In media l’attesa del rinnovo del contratto per i dipendenti si aggira intorno ai 28,3 mesi per l’insieme dei lavoratori e del 14,5 mesi per gli stipendiati del settore privato.
Alessandra Scolaro