A 22 anni dalla strage di Capaci, salpa la Nave della Legalità
Strage di Capaci: oggi è una bella ed ordinatissima autostrada la A29, anche all’altezza dello svincolo di Capaci. Nemmeno una piccola, singola, insignificante buca. Eppure il 23 maggio del 1992 quella strada rappresentò l’inizio della fine per quei magistrati che a cavallo tra anni 80 e 90 avevano messo Cosa Nostra in ginocchio. Quella strada venne fatta saltare completamente e nell’esplosione perirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vittime innocenti di mafia. L’unica colpa quella di aver servito fino in fondo lo Stato.
In tutta Italia si organizzano commemorazioni, ricordi, iniziative. Ma è la Sicilia il centro di tutto, quest’oggi. Arriva la nave della legalità: 1500 studenti da Civitavecchia. Commemora ogni anno la strage. Quest’anno si aggiunge anche l’aereo della legalità, se vogliamo così chiamarlo. Direttamente da New York sono arrivati otto studenti italo americani che parteciperanno alle commemorazioni. Ad attendere i mezzi c’è la sorella del giudice palermitano, Francesca: “i ragazzi devono ricordare Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le altre vittime della mafia non per la loro morte ma per i loro valori e la loro vita”.
Ma è tutto il mondo politico ed istituzionale che rende omaggio all’uomo e magistrato Falcone. Renzi scrive su twitter: “23 maggio, pensando a Vito, Rocco, Antonio. A Francesa. A lui, Giovanni, che educava noi studenti a combattere la mafia. #ionondimentico”. Giorgio Napolitano parla da Civitavecchia, dove è partita la nave della legalità: “nella lotta alla criminalità organizzata è indispensabile prevenire la corruzione, principale fonte della debolezza verso la mafia”. Anche la Rai partecipa al commiato: quella di oggi, 22 anni di distanza, “è un’iniziativa molto importante perché è un punto di arrivo ma anche di partenza. D’arrivo perché i ragazzi presentano i lavori che fanno tutto l’anno, ma anche punto di partenza perché qui a Palermo prendono linfa e forza. E noi, come Rai, speriamo di essere d’aiuto”. Chiude il Capo della Polizia, Alessandro Pansa: la giornata di oggi a Palermo “non è assolutamente la solita passerella, soprattutto quando c’è tutta questa partecipazione di giovani, che aderiscono a queste manifestazioni con tanta passione e coinvolgimento”. L’aula bunker dell’Ucciardone “è la base principale per un rinnovamento, per una nuova voglia di lottare contro il crimine organizzato. Questa è una giornata attraverso la quale questo rinnovamento si rafforza quindi credo che la partecipazione sia sentita e non sia una passerella”.
Daniele Errera