Pagamenti digitali: bancomat anche per meno di un euro
Pagamenti digitali: con un emendamento alla Legge di Stabilità, i Dem spingono per abolire il tetto dei 30 euro e tagliare le commissioni per le cifre inferiori ai 5 euro. Previste sanzioni per chi non applica la norma. “E’ una questione di libertà. Vogliamo che i cittadini siano liberi di scegliere come pagare, in qualunque situazione” ha commentato Sergio Boccadutri, responsabile innovazione del Partito Democratico che ha presentato la proposta alla commissione Bilancio della Camera.
Pagamenti digitali: il lento addio del contante
Risale allo scorso giugno l’approvazione di una norma (non prevede sanzioni) che obbliga gli esercenti ad accettare pagamenti effettuati tramite carta di debito quando la somma è superiore ai 30 euro. Tuttavia, a parte una certa sensibilizzazione dei commercianti, non siamo “a livello europeo” riguardo alle transazioni digitali. Nel 2014, sono aumentate del 6,5%, niente a che vedere col resto del continente. Facciamo in media 33 transazioni all’anno contro le 130 della Francia e le 160 di Gran Bretagna e Olanda. Il valore medio per operazione è di 71 euro: pagamenti digitali soltanto per gli acquisti più costosi, quindi. Il 15-20% della spesa degli italiani è saldata con denaro digitale, contro il 30% del resto d’Europa.
“Il problema non è tanto nelle sanzioni, quanto nella cultura” ha però sottolineato Boccadutri. “Le frodi rappresentano lo 0,022% delle transazioni in Italia, una dato inferiore alle media Sepa che è allo 0,039%, eppure tanti hanno ancora paura di essere in qualche modo raggirati – ha poi considerato – la spinta all’utilizzo della carta di credito è vista solo in un’ottica di lotta all’evasione fiscale, in realtà sarebbe in grado di attivare tante economie di scale facendo risparmiare tutti”.
Infatti, con i nuovi tetti imposti dall’Ue alle commissioni per i pagamenti (0,3% per la carta di credito, 0,2% sui bancomat) i margini di profitto si sposterebbero dalle banche (sulle quali pesa il 48% dei costi – 10 miliardi – per la gestione del contante) agli esercenti che così ridurrebbero i costi di installazione dei Pos (al momento sono 1,8 milioni, il 20% in più rispetto all’anno scorso).
A tal proposito, un comma dell’emendamento di Boccadutri chiede alle società di pagamenti di allinearsi al ribasso delle commissioni per le cifre inferiori ai 5 euro, altrimenti la commissione verrà definita per decreto con valore massimo che “non può essere superiore a 7 millesimi di euro per ogni operazione basata su carta di debito e a un centesimo di euro per ogni operazione basata su carta di credito”.