Rifiuti Livorno, lo sfogo di Gordiani all’Unità: “Nogarin e il M5S a Livorno sono un bluff: non c’è democrazia, non c’è partecipazione”
Giovanni Gordiani, l’assessore grillino all’Ambiente che è stato sollevato dal suo incarico da parte del sindaco di Livorno Filippo Nogarin dopo il caos rifiuti della Aamps, in un’intervista a l’Unità ha fatto luce su alcune questioni e retroscena riguardo l’accaduto.
“Sono deluso, amareggiato, dispiaciuto per come sono andate le cose, ma sono anche arrabbiato perché ci hanno preso in giro” è il primo commento di Gordiani che continua ad essere in disaccordo con le scelte del sindaco – il concordato preventivo – riguardo la suddetta azienda sull’orlo del default. Aggiunge infatti, severamente critico nei confronti di Nogarin: “La scelta fatta giovedì sera su Aamps è una decisione codarda e scellerata. In un processo democratico le scelte politiche, anche se non si condividono, si accettano. Ma ciò a cui ho assistito è inaccettabile. Nogarin e la giunta hanno sconfessato quanto promesso per mesi, come se nulla fosse. Tutto è avvenuto in uno spirito antidemocratico e verticistico in cui le prerogative del consiglio comunale sono state calpestate”.
Rifiuti livorno, Gordiani: “Ci sono state delle pressioni dall’alto, dai vertici del M5S”
Gordiani si spiega questo cambiamento solo in quanto seguito a “delle pressioni dall’alto, dai vertici del M5S”, questo anche perchè “subito dopo è partita una campagna mediatica in rete di consiglieri regionali e parlamentari grillini che si sono scatenati sul caso Livorno”. L’ex assessore ha poi raccontato di non essersi presentato in commissione lo scorso venerdì, nella speranza che il sindaco “facesse un passo indietro”.
L’assenza di Gordiani è stata registrata anche il giorno seguente, sabato, ma questa volta spiega che è stato Nogarin ad invitarlo a non presentarsi: “Nogarin mi ha chiamato al telefono e mi ha detto: “Tu in consiglio comunale non devi venire”. Così ho fatto sempre, sperando che il sindaco assumesse la parte di chi decide responsabilmente. Poi – continua a raccontare – lunedì mattina sono stato convocato nel suo ufficio e davanti ad almeno due consiglieri regionali, ad alcuni parlamentari e ad un gruppo di comunicazione, penso venuto da Roma per registrare un video messaggio, mi ha ribadito che nemmeno lunedì mi sarei dovuto presentare in consiglio comunale. E’ durato tutto due minuti. Non mi sono tolto nemmeno il giubbotto e sono rimasto pietrificato. Dentro di me pensavo: ma come è possibile che nessuno dica nulla. Tutti sono rimasti zitti”.
In conclusione dell’intervista c’è il personale parere di Gordiani sull’accaduto, il quale getta molte ombre e giudizi negativi sul modo di agire del Movimento fondato da Beppe Grillo: “Nogarin e il M5S a Livorno sono un bluff: non c’è democrazia, non c’è partecipazione. Il M5S nazionale sta avallando questo comportamento e ne è partecipe. I meetup dovrebbero essere luoghi di partecipazione e proposte e invece sono portatori di interessi di parte. Mi spiace soprattutto perché ci sono persone che ci credono. Ma poi manca il momento di sintesi. E come in questo caso le decisioni vengono calate dall’alto. In tutto questo chi non si adegua viene cacciato”.