Un articolo de La Stampa ha ben riassunto la situazione di molti provvedimenti e riforme che, annunciate dal premier e messe in calendario, entrano a Palazzo Madama per poi rimanere bloccate lì in un – speriamo non eterno – limbo istituzionale. Ad essere in programma per l’esame dell’aula del Senato, al momento e fino al 17 dicembre, ci sono infatti soltanto alcuni dei disegni di riforma e, tra questi, compare il rifinanziamento delle missioni militari e l’omicidio stradale. D’altronde la legge di stabilità ha tenuto tutti molto impegnati, peccato però che il governo aveva fatto delle promesse, come l’approvazione della riforma Rai e la legge sulle unioni civili entro la fine dell’anno, che non è riuscito a mantenere.
Senato, tutte le riforme entrate e mai uscite
Ma quali sono tutte le leggi e riforme bloccate in quel di Palazzo Madama? Ecco l’elenco:
– Unioni civili: come già detto, questa legge di cui Renzi aveva promesso l’approvazione entro la fine dell’anno, slitterà al 2016.
– Omofobia: questo disegno di legge è volto all’introduzione del reato di omofobia ed è fermo in Senato – precisamente in commissione Giustizia – dal settembre 2013.
– Riforma Rai: dopo essere rimasta bloccata, la legge sulla riforma della governance del sistema radiotelevisivo pubblico è tornata all’esame della commissione lo scorso 25 novembre.
– Reato di tortura: anche se approvata a Montecitorio lo scorso 9 aprile, questa legge ha dovuto attendere l’estate – il 10 luglio – per approdare a palazzo Madama. Comunque, il suo avanti e indietro tra le due Camere dura da marzo 2014.
– Ius soli: il 26 novembre 2013 il premier Renzi pronunciava in merito queste parole “Subito lo ius soli. Credo che La Pira apprezzerebbe, ma, indipendentemente da questo, è urgente e necessario farlo. Cambiamo verso alla Bossi-Fini”. Da quel giorno la legge è rimasta in commissione Affari Costituzionali e attende il voto dell’aula.
– Identità biologica: anche questa legge è in attesa dal 18 giugno 2015.
– Prescrizione: un argomento questo che è stato più volte indicato dal governo come una assoluta priorità, soprattutto a seguito delle vicende di Mafia Capitale. Nonostante ciò la legge è rimasta in commissione Giustizia a palazzo Madama dopo la sua approvazione alla Camera avvenuta il 24 marzo 2015.
– Terzo settore: riforma urgente anche questa, ferma in commissione Affari Costituzionali dal 29 settembre scorso.