Consulta: una battaglia così serrata in Parlamento non si vedeva da tempo. Una concitazione insolita che si spiega solo con l’oggetto del contendere: la nomina dei giudici per la Corte Costituzionale. Ieri è arrivata la 29esima fumata nera. E così le istituzioni varano il pugno duro. “Con la presidente Boldrini abbiamo concordato oggi di procedere con la 30/ma votazione – un numero che è un’enormità – per l’elezione di tre giudici della Corte Costituzionale il 14 dicembre alle 19 e da lì ogni sera alle 19” annuncia il presidente del Senato Pietro Grasso.
Consulta: 29esima fumata nera
Ieri sera dalle Camere riunite in seduta comune è arrivato l’ennesimo nulla di fatto. Nessuno dei tre candidati (Augusto Barbera, Francesco Paolo Sisto e Ida Angela Nicotra), ha raggiunto i 571 voti necessari all’investitura. E i motivi, forse, si spiegano con ragioni molto più complesse della semplice divergenza politica. La consulta ha infatti un valore strategico: si tratta dell’organo che si pronuncia sulla legittimità costituzionale delle leggi. Un onere non di poco conto e che non di rado, negli ultimi tempi, ha avuto una funzione risolutiva rispetto a questioni importanti.
Pd e Fi, l’intesa sui giudici resta ma il M5S insorge
I tre nominativi sono l’esito dell’accordo tra Pd, Fi e Ap ma nei fatti, complice il voto a scrutinio segreto, sembra che l’accordo non tenga. “Per quanto riguarda il Pd Barbera è l’unico candidato, su questo non c’è alcun dubbio”. Queste le parole del capogruppo dem Ettore Rosato. Ma intanto gli scontri si inaspriscono non solo tra fronti opposti, ma anche all’interno dei partiti stessi. In Forza Italia, il capogruppo Renato Brunetta ha messo in discussione la candidatura di Sisto, dando man forte ai grillini che si agitano contro “l’avvocato di Berlusconi”. Ma il pd non demorde e continua a sostenere la sua candidatura, blindando l’accordo con i forzisti.
Toninelli “Pd cerca giudici di partito”
“Abbiamo fatto una proposta chiara. Se il Pd fa un passo nei nostri confronti facendo decadere la candidatura di Sisto (tra l’altro non è mai accaduto, tranne nel 1955, quando venne costituita, che alla Consulta si eleggesse un parlamentare in carica) noi riapriamo la discussione su tutta la terna e a questo punto non ci impicchiamo nemmeno su Barbera“. Lo sottolinea in una intervista a Repubblica Danilo Toninelli, il deputato del Movimento 5 stelle che segue da vicino le trattative per la nomina dei giudici della Consulta. “Per noi è inaccettabile una terna che sembra una spartizione, con dentro l’avvocato di Silvio Berlusconi. Sapevano che con altri nomi ci saremmo stati. La verità è che Renzi vuole evitare una nuova Silvana Sciarra. È troppo indipendente, è stata la relatrice della sentenza che ha dichiarato incostituzionale il blocco della rivalutazione delle pensioni dando molto fastidio al governo. È stato il premier – conclude Toninelli – a irrigidirsi perché vuole soldati di partito”.
Ma il Pd non arretra: “Siamo pronti a dialogare con tutte le forze politiche ma per il Pd resta la candidatura di Augusto Barbera. Ha il profilo e il curriculum giusto per la Corte” afferma il capogruppo dem Ettore Rosato a proposito del voto sui giudici della Consulta dopo l’ennesima fumata nera di ieri sera.