Elezioni comunali Roma, sempre in testa Meloni e M5S
Datamedia, istituto di sondaggi basato su Roma, ha cominciato ormai a tracciare le intenzioni di voto dei romani in vista delle elezioni comunali del prossimo giugno, e su cui in realtà si sa ancora poco in termini di coalizioni o candidature, ma i nomi che circolano sono chiari, e su questi si sono cimentati i sondaggisti.
Elezioni comunali Roma: M5S solidamente primo al 32,8%
Rispetto alle rilevazioni di due settimane fa, sempre di Datamedia, ben poco è cambiato.Il Movimento 5 Stelle rimane fermamente in testa con il 32,8%, staccando il PD di più di 10 punti. Il partito di Renzi segue infatti con il 21,1%, a sua volta molto più avanti degli altri partiti, tutti sotto il 10%.
Forza Italia infatti si scambia la prima posizione nel centrodestra con Fratelli d’Italia, ora è al 9% contro l’8,9% del partito della Meloni. Contando Noi con Salvini al 5,9% in totale superano il PD, ma chiaramente saranno i candidati a fare la differenze.
Sono infatti molto importanti le liste civiche: quella di Marchini è in salita al 7,5%, quella di Marino invece in calo al 4%. Il voto di sinistra del resto si distribuisce anche su SEL, che conta un ottimo 6,4% a Roma, mentre residuale anche nella capitale appare NCD-UDC, al 1,9%.
Elezioni comunali Roma: Meloni al 26,8% supera Di Battista di 5 punti
Anche per i candidati le variazioni non sono molte.
Giorgia Meloni rimane in testa con il 26,8%, tenendo a distanza Di Battista al 21,5%, che però, ricordiamolo, non può candidarsi per le regole interne al M5S, al contrario della già consigliera Virginia Raggi, che però raccoglie solo un 3,6%, e dovrà quindi, se fosse scelta, basarsi sulla popolarità del movimento nella Capitale semi-disastrata, che sulla propria fama.
Segue Marchini, in leggera salita al 13%, di cui non si sa esattamente il collocamento, avrebbe incassato l’appoggio di Italia Unica di Passera, dell’area centrista di Quagliarielo, Fitto e Tosi, mentre Orfini ha escluso un appoggio dal PD.
Marino, al 10,5%, perde quasi un punto, sembra in declino ora che l’attenzione mediatica non è più su di lui, tanto che i segmenti della sinistra a lui vicini, quelli di Sinistra Italiana e di Possibile, avrebbero già dei loro candidati, come lo stesso Fassina, o Magi, segretario dei radicali per i civatiani.
Fassina è dato al 1,5% in realtà da Datamedia, mentre Magi non è sondato.
Barca invece, del PD, è sopra il 10,5%, il più popolare dei potenziali candidati di centrosinistra, come Giachetti al 2,6% e il ministro NCD Lorenzin al 4%.
In effetti per questo schieramento il buio è ancora fitto.