Sinistra italiana, Stefano Fassina: non siamo la stampella del Pd
Il rapporto tra il Pd e gli alleati nelle elezioni della prossima primavera è tra gli argomenti toccati da Stefano Fassina nelle sue ultime dichiarazioni rilasciate con l’intervista a Repubblica. L’ex Pd, ora tra i fondatori di Sinistra Italiana, sembra avere le idee chiare su quelle che saranno le mosse della nuova formazione politica. Il ragionamento di Fassina è il seguente: nessun patto di ferro, si corre insieme solo nei Comuni in cui ci sono le sufficienti condizioni programmatiche per dare vita ad un’alleanza elettorale. E poi parla di primarie spiegano a chiare lettere che “dove parteciperemo alle primarie del centrosinistra, rispetteremo l’esito della consultazione. Anche a Milano” se dovesse vincere Sala, sebbene non sia “una figura che può rappresentare la pluralità di interessi e culture politiche che Pisapia teneva assieme”. L’esponente di Sinistra Italiana inserisce Milano, con Cagliari, tra i Comuni dove si ritiene sia possibile dar vita all’alleanza col Pd e le altre forze di centrosinistra. Ma esclude Torino e Roma.
Fassina: Renzi ha rotto il centrosinistra
Perché? “Non c’è – spiega Fassina – uno schema nazionale da costruire. Mancano le condizioni politiche perchè Renzi, dal lavoro alla scuola alle riforme istituzionali, ha rotto il centrosinistra con le sue scelte”. “Quindi se ci sono città con compatibilità programmatica – come Cagliari e forse Milano – costruiremo la coalizione. Di certo non ci sono queste condizioni a Torino e Roma. Non siamo la low cost del Pd – torna a dire Stefano Fassina – nè siamo contro di loro a prescindere”.
Fassina: “Votare M5S? Si farà una valutazione”
Sulla possibilità di votare per M5S al ballottaggio contro il Pd, “si farà una valutazione. Ma nessuno si aspetti da noi l’essere automaticamente la stampella del Pd”.