“Stop ai privilegi, perchè non si possono difendere certe pensioni, e sì al reddito minimo per aiutare non solo gli over 50, ma anche i giovani, cui lo Stato deve garantire i buchi nei contributi”. A proporre la ricetta è l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, che in un’intervista al Mattino non si mostra in disaccordo con la proposta del ministro Giuliano Poletti sugli orari flessibili: “le novità non sono necessariamente a danno dei lavoratori”.
Fornero: “Ci vorrebbe pacificazione”
“Ci vorrebbe una pacificazione nazionale, mettendo una pietra sopra al passato. Non è possibile avere il contributivo per tutti, anche perchè si è consentito a molti di andare in pensione in età giovane e non si può ridurre loro l’assegno fino a mille euro d’un colpo”, afferma Fornero. “La pacificazione passa attraverso una linea di confine. Ma non vedo la maturità politica e sociale e la necessaria coesione per voltare pagina”.
Fornero: “Serve reddito minimo”
“Il sistema pensionistico è sostenibile finanziariamente e lo sarà socialmente se avremo strategie per il lavoro, un lavoro più inclusivo per giovani e donne. Lo Stato deve garantire non i privilegi ma gli sfortunati”, sottolinea Fornero. “Se non raggiungi una pensione adeguata serve qualcosa, come il reddito minimo, che valga per gli over 50 e per i giovani. E se nel frattempo lo Stato paga i contributi, le pensioni dei giovani in futuro non saranno poi così basse”. Sul divario tra Nord e Sud Italia, “detesto l’idea di due se non tre Italie. Ma ciò che è stato fatto negli ultimi 20 anni – dichiara Fornero – ha determinato l’aumento dei divari, è il risultato di una cattiva politica, nazionale e locale, che la crisi ha finito per aggravare”.