Italicum M5S: ecco perché non deve cambiare
Italicum M5S: l’iniziativa è partita da Alessandro Di Battista, non certo il primo dei sostenitori di Renzi. Il movimento di Grillo promuove in tutti Italia i ricorsi contro la legge elettorale accusata di essere palesemente incostituzionale, dunque, la presentazione di un odg al ddl Boschi che “impegna il governo ad astenersi dall’adottare iniziative legislative recanti proposte di modifica della disciplina elettorale per l’elezione delle Camere una volta giunti all’approvazione della riforma costituzionale” è apparso sin da subito come una strana inversione di marcia. Il M5S ha chiesto al governo di lasciare l’Italicum tale e quale a come è adesso: non può che trattarsi di una boutade, hanno compreso in molti, d’altronde gli stessi 5 Stelle hanno votato contro l’odg in questione; alla fine si sono registrati 400 i voti contrari e solo 4 favorevoli.
Italicum M5S: infuria la polemica
Tuttavia Arturo Scotto, capogruppo di Sel, si è fatto sorprendere. “Quest’ ordine del giorno me lo sarei aspettato dal Pd, che ovviamente difende la legge elettorale che con il voto di fiducia, con una forzatura insopportabile da parte del governo, ha approvato e ha imposto – ha dichiarato Scotto – non me lo sarei aspettato dai colleghi che, insieme a me, a altri colleghi della sinistra e di altri gruppi, hanno firmato presso tutti i tribunali d’Italia i ricorsi sull’Italicum”. Scotto ha proseguito chiamando in causa direttamente l’autore dello “scherzo”: “inviterei l’onorevole Di Battista a ritirare quest’ordine del giorno e a continuare la battaglia che io penso sia giusto fare, quella di modificare in questa legislatura una legge elettorale che mette nelle mani del partito principale tutto il potere. Altrimenti significa che, se ci va il Partito Democratico o ci va il MoVimento 5 Stelle, non cambia nulla. E allora evitiamo di parlare d’ora in poi di stampelle”.
Danilo Toninelli, uomo riforme dei 5 stelle, non ha aspettato per replicare: “Ci sono dei ragazzi che vanno alla scuola dell’infanzia e magari alle prime elementari che avrebbero capito più facilmente di Scotto che questo era un ordine del giorno provocatorio”. In seguito, Toninelli ha cercato di spiegare che “il Partito Democratico cambierà la legge elettorale, quando e se il MoVimento 5 Stelle vincerà a Roma, a Milano, a Torino o a Napoli. Noi stiamo chiedendo ai signori se hanno il coraggio, perché i suoi leader dicono questo, di non modificare quella legge. E lo devono votare quest’ordine del giorno, a cui noi voteremo contro. Lo devono votare loro, se sono coerenti”. Come si è detto l’odg è stato praticamente stroncato ma la polemica ha continuato a infuriare.
Per esempio, il sottosegretario alle Riforme, Ivan Scalfarotto ha ironizzato: “Esprimo soddisfazione per il cambio di linea di M5S, che oggi in aula, con un odg del deputato Alessandro Di Battista, ci ha chiesto formalmente di non cambiare la legge elettorale, che dopo 10 anni abbiamo faticosamente modificato. È un bene che con grande ritardo i 5 stelle abbiano finalmente cambiato idea, comprendendo che la legge elettorale è una legge fatta bene che assicura stabilità al sistema”
La replica di Toninelli non si è fatta attendere, questa volta su Facebook: “alcuni peones piddini vanno dichiarando che il M5S ha cambiato idea sull’Italicum. Mai balla fu più colossale. Oggi durante le votazioni sulle “Schiforme” costituzionali abbiamo presentato un odg che impegnava il governo a non modificare la legge elettorale. Lo abbiamo fatto per sbugiardarli perché sappiamo che sono già pronti ad approvare una normetta anti-M5S nell’Italicum per non permetterci di vincere. Il Pd e il governo hanno votato contro, quindi significa che lo vogliono modificare. Se domani qualche giornale dovesse riportare le falsità dei piddini e qualcuno ci dovesse credere, mandategli questo mio post o meglio ancora il video che spiega tutto”.