Le date delle primarie continuano a dividere il centrosinistra milanese, che continua a faticare a trovare la quadratura del cerchio. Il calendario è stato il nuovo casus belli di frizioni che – in particolar modo tra PD e SeL, con l’attuale sindaco Giuliano Pisapia sullo sfondo – agitano la coalizione ormai da molte settimane.
La data della convocazione degli elettori ai gazebo era già in procinto di slittare, con l’ipotesi di spostamento dal 7 al 28 febbraio, in modo da cercare un compromesso con la data anticipata inizialmente prevista nel capoluogo lombardo e quel 20 marzo che il premier Matteo Renzi gradirebbe come sorta di “election day” nazionale del centrosinistra. Una soluzione che, in ogni caso, avrebbe contribuito ovviamente anche allo slittamento della raccolta di firme per le candidature.
Primarie Milano: continua il battibecco nel centrosinistra
Al momento, anche l’unica certezza – vale a dire l’inizio della raccolta firme, previsto per il prossimo lunedì 7 dicembre – sembra fortemente vacillare. Infatti, la riunione organizzativa prevista per venerdì 4 dicembre alle 18 – organizzata per mettere a posto gli ultimi dettagli tecnici – in realtà non si è mai tenuta. Tra gli assenti – insieme ad altri pezzi della maggioranza – il PD, che chiedeva certezze sia sui confini temporali della raccolta firme che sulla data del voto.
Dura la reazione di Anita Pirovano, coordinatrice di SeL: “Gli esponenti del Pd non si sono presentati alla riunione del comitato, boicottando di fatto l’avvio delle primarie già decise e sottoscritte da tutta la coalizione”. E aggiunge: “È un fatto gravissimo e chiediamo al Pd chiarezza e trasparenza sul percorso che si erano impegnati a percorrere. Di giochini di palazzo, Milano non ha bisogno”.
Alle critiche replica il segretario milanese del Pd, Pietro Bussolati: “Da Sel accuse assurde. Forse non si sono accorti che mancava tutta la coalizione. Il motivo è semplice: dopo il viaggio a Roma del sindaco tutti aspettavano una proposta sulla data che sia condivisa dalla coalizione (e quindi anche da Sel)”. E aggiunge, rivolgendo una stoccata ai vendoliani: “Nessuno boicotta nulla, noi siamo prontissimi. Semmai consiglierei loro di rivolgersi al coordinatore nazionale Fratoianni che un giorno sì e l’altro pure mette in dubbio la loro partecipazione”.
La speranza di ricucire lo strappo è affidata all’ipotesi di una riunione della coalizione, da convocare in extremis per “siglare la pace”. Ma intanto SeL sembra intenzionata ad inaugurare la raccolta di firme in ogni caso nella giornata di lunedì, come inizialmente previsto. Mentre il PD cerca ancora di capire quale sarà il ruolo dell’attuale sindaco Pisapia. Quali saranno le nuove puntate dello scontro, all’ombra del Duomo?